Gesù da dove comincio....
Allora, il discorso delle radici che vanno qua e là :
ragazzi miei, meritereste una di quelle tirate di orecchie da farvele cascare.
Oltre al fatto che le radici si dirigono verso la situazione che gli offre maggiori opportunità (umidità maggiore o minore in base alle esigenze del caso, ed ovviamente minore ventilazione visto che il movimento dell'aria fa disidratare i tessuti),
c'è da dire un'altra cosa fondamentale: le epifite oltre a mangiare, con le radici si devono anche ancorare ai rami, quindi le radici di loro cercano solo di espandersi in tutte le direzioni possibili e per tutta la lunghezza possibile per garantire un supporto alla pianta.
Ovviamente se da un lato c'è la ventolina che spara, e poi il coltivatore le tiene asciutte (perchè le radici aeree non si dovrebbero bagnare come lo si fa per quelle nel vaso??????????!!!!!!!!!!!!!!)....Embè che vi aspettate dalla povera pianta?
Concordo su un fatto: le radici che nascono come aeree devono restare tali, perchè se messe nel substrato muoiono...molto più velocemente di quanto non facciano quelle nel vaso se messe all'aria (che comunque pure loro tendono a perire). Perchè?
Probabilmente perchè la consistenza del velamen è diversa, quindi è diversa la capacità di assorbire l'acqua: molto efficienti quelle aeree che quindi marciscono per la troppa umidità nel vaso; troppo delicate quelle nel vaso se esposte all'aria secca. Ma è un dato di fatto, io ormai lo do per scontato che funziona così e non mi ci sono mai messo a ragionarci troppo.
La pulchra...questa taccagna....Non è una scoperta che questa specie sia poco incline alla fioritura: anche se fiorisce bene, bisogna considerare che fa pochi fiori per volta, di solito uno solo per ogni terminazione dello stelo.
In compenso fa milioni di miliardi di keiki. A lei piace così.
Quindi se compri una pulchra, sappi cosa ti sei portato a casa, e se ti piacciono le fioriture abbondanti e appariscenti....vuol dire che potevi spendere i soldi per un'altra specie, che era meglio.
Temperature....è assolutamente assodato e garantito che questa specie resiste a basse temperature (basse si fa per dire).(parliamo di circa 10 gradi come minima assoluta, si può andare anche sotto ma non so fino a dove).
E in effetti mi pare di ricordare che sia una delle phal che ha l'areale di distruzione più ampio e sale anche in quota relativamente di un bel pò.
Se questo sia il punto di svolta per farla fiorire meglio io non lo so dire perchè in effetti il discorso sulle temperature verte sempre e solo sul fatto che la pianta resiste o meno, ma non su quanto sia importante per farla fiorire.
Personalmente credo che le basse temperature non siano indispensabili per l'induzione a fiore, ma siano solo uno dei vari fattori che ci aiutano a catalizzare le energie verso la fioritura.
Mi spiego meglio: non credo sia come per i Cymbidium che se non prendono quel tanto di freddo non producono le gemme a fiore,
ma credo invece che le alte temperature costanti, le concimazioni e le annaffiature regolari, le coccole, le carezze e le favole serali tutti insieme non fanno altro che incoraggiare la pianta a moltiplicarsi tramite keiki e non a riprodursi tramite i fiori.
Quindi bisogna trovare quel giusto equilibrio per rallentare la produzione di keiki: un riposino freschino in inverno, durante il quale si tiene la pianta a temperature non superiori ai 14 gradi di minima, poche annaffiature (pochissime), niente concime.
Ah, il concime, anche quando va dato in primavera, sarebbe meglio a questo punto sceglierlo con basso titolo di azoto.
Prologo il tutto dicendo che io non mi sono mai preoccupato di niente di tutto ciò, evidentemente perchè senza volerlo non si è mai presentata l'esigenza di intervenire...ma se a voi davvero non fanno uno straccio di fiore (che poi oltretutto paragonarlo ad uno straccio non è tanto sbagliato).....
Spero di aver chiarito qualche punto e dato spunti di riflessione.
Vostro amatissimo
fil.