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Appunti sul genere Paphiopedilum

I Paphiopedilum, insieme ai loro cugini Cypripedium e Phragmipedium, hanno una struttura veramente particolare, che li rende inconfondibili tra le orchidee.

Intanto la parte più vistosa del fiore, il labello, in questo caso assume un forma a sacca, una sorta di pantofola (e da qui il loro nomignolo di "scarpette di venere"). Poi, diversamente dalle altre orchidee, due sepali, quelli laterali, si sono fusi tra loro e formano il sepalo ventrale che stà dietro il labello (chiamato anche sinsepalo).

Ma la cosa che più le distingue dalle altre orchidee è la struttura del gimnostemio (o volgarmente "colonna"), l'organo "sessuale" che racchiude in sé sia la parte maschile che quella femminile.

Infatti per questo insieme di piante si presenta sdoppiato in due diverse "strutture" ed è sufficientemente caratteristico da far classificare Paphiopedilum, Cypripedium e Phragmipedium come una parte a se stante tra le orchidee.

Addirittura alcuni autori vorrebbero classificarli come famiglia a sé, vicina ma separata dalla famiglia delle orchideacee.

Comunque sia, tra le varie peculiarità di questi fiori, c'è una parte spesso sottovalutata o peggio ancora ignorata. E' uno dei due "scudi" del gimnostemio precisamente quello superiore, sempre ben visibile e sempre diverso da specie a specie, tanto da rappresentare una sorta di "carta d'identità" per i Paphiopedilum.
E' lo staminodio, che emerge dal labello, solitamente a forma di placca o scudo, fondamentale per il riconoscimento e la differenziazione delle specie.

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© Giulio Farinelli 1997-2005