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Ripartiamo. Il sentiero inizia proprio dietro ai cessi. Mmmm non è che prometta un granchè.

Dopo un primo tratto in foresta sbuchiamo all'aperto. Il torrente scende tranquillo tra le rocce e gli alberi si protendono sopra l'acqua.
Cominciamo a scendere saltando tra un sasso e l'altro fino ad arrivare praticamente sopra al 'primo salto' della cascata.
Qui il torrente si ramifica e forma diversi ruscelli tra le rocce con alberi e cespugli che crescono in mezzo. Ma il loro aspetto è diverso, i rami non sono lisci e grigi, ma verdi e irsuti.

Ci dirigiamo all'albero più vicino e scopro che è letteralmente ricoperto, dalla base del tronco fino al rametto più piccolo, di un incredibile miscuglio di felci ed orchidee dei tipi più diversi.

Ci sono, qua e là, interi cespugli di Renanthera coccinea, perlopiù sfioriti (solo qualche pianta isolata qua e là, nelle zone più ombreggiate, è ancora in fiore).

Praticamente ci troviamo circondati da piante di Renanthera.
Nelle fessure delle roccie crescono centinaia di Habenaria dalle bellissime foglie maculate, che si contendono il posto con le Spathoglottis che stanno iniziando a vegetare adesso.

Sugli alberi ci sono delle Malaxis (???) in fiore, e poi Coelogyne, Bulbophyllum, Flickingeria, Dendrobium keithii, Dendrobium leonis, Dendrobium crumenatum (che scoprirò poi essere diffusissimo in Thailandia), Dendrobium vari dai fusti pendenti, altri con fusti eretti, altri con pseudobulbi dalle forme più o meno note, vandacee sparse di vari tipi, Pholidota imbricata e P. articulata, probabili Eria di specie diverse.
Probabilmente ogni albero è vestito dal almeno 4 o 5 specie di felci e da almeno una decina di specie di orchidee, probabilmente molte di più. Peccato che solo pochissime siano in fiore.
Ma già così è uno spettacolo.
Capsule in quantità pendono da numerosi steli di diverse specie, alcune già secche che stanno disperdento i loro semi, altre ancora immature.

Passo un bel po' di tempo saltando da una roccia all'altra, da un'albero all'altro, cercando di capire dai bulbi e dal portamento almeno i vari generi. Per alcuni è abbastanza semplice, per altri rimango in deciso imbarazzo, al punto di non riuscire neanche ad azzardare un nome. Bulbophyllum? Coelogyne? Eria? Cos'altro?
Su un ramo scorgo un fiore rosa, mi allungo ... Kingidium deliciosum.
Su, in alto, altri fiori rosa, ancora più in alto dei fiori gialli, singoli su corti steli che spuntano alle base di alcuni gruppi di pseudobulbi ... non saprei ... Panisea?
Ancora più in alto, quella con i fiori che da qui sembrano tigrati, potrebbe essere una Phalaenopsis ... cornu-cervi?
E quell'altra con le minuscole catenelle di fiori verdi ... Oberonia?
E quel grappolo di fioricini rossi su quell'albero là?

Non lo so, ma a questo punto neanche mi importa, lo spettacolo è troppo bello. Foglie, bulbi, steli di generi e specie diverse si intrecciano l'uno con l'altro in un miscuglio incredibile di forme.

Mi siedo su un masso e rimago li, ad osservare le trecce ricadenti di alcune decine di Dendrobium keithii che mi ondeggiano ad un metro dagli occhi.

E' ora di ripartire, ma rimarrei qui, a Nam Tok Pha Gluai Mai, the Orchid Waterfall, la cascata delle orchidee.


Renanthera coccinea

Malaxis, Eria o ?

Habenaria

Aerides houllettiana

Dendrobium keithii

Una perfetta sconosciuta




Il sottoscritto in preda
all'ebrezza orchidolica

Kingidium deliciosum

Panisea???

Oberonia

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© Giulio Farinelli 1997-2003