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Ecuador in fiore - 3 -

Questo, fortunatamente, vive in un posto ben più comodo: una bella parete rocciosa al lato della strada principale. In pratica la strada corre lungo un muro di roccia grondante acqua e su questo muro troviamo in fiore parecchie decine di Phragmipedium longifolium, alcune delle quali veramente ma veramente belle. Troviamo anche una pianta caduta nella fossetta della strada … la risistemiamo in un buon posto, facciamo le dovute fotografie di rito e ripartiamo, continuando a scendere per vedere se troviamo qualcosa di interessante. E la troviamo davvero, solo che non è un'orchidea ma una pianta carnivora: Utricolaria alpina, che, a dispetto del nome, vive in una zona dove fa un caldo boia.
Vabbè, fine secondo giorno.

Ci spostiamo adesso verso Selva Alegre.
Durante il viaggio, a circa 3400 metri di quota, troviamo una distesa di particolari Epidendrum dal fiore giallo-crema. Delle piante grandi, robuste, legnose, che crescono in una zona che non sembra molto semplice dal punto di vista climatico. Quindi torniamo a scendere, imbattendoci di volta in volta in Epidendrum embreei, Pleurothallis truncata, Masdevallia nidifica, più i 'soliti' Pleurothallis, Stelis, Epidendrum vari, Maxillaria, Elelanthus e Sobralia. Ci fermiamo a mangiare e 'becchiamo' una Trichophilia fragrans sul bordo della strada ed un Odontoglossum cirrhosum poco più avanti, su di una albero caduto. Una pianta in fiore ed una moltitudine di altre, piccole e grandi che sono o sfiorite od in boccio.

Quindi ci fermiamo ad una 'stazione' di Phragmipedium lindenii.
Cominciamo la nostra ascensione sulla scarpata cespugliosa, Ivan avanti, machete alla mano, a creare un sentiero, e noi dietro.
Dopo una ventina di metri, all'ennesimo colpo di machete, sentiamo Ivan lanciare un'imprecazione in spagnolo, quindi ci invita a vedere. Ha falciato una buona mezza pianta di Lycaste longipetala. Una pianta enorme, con un dieci-quindici fiori di grandi dimensioni e dagli steli altissimi. Ad una misurazione ad occhiometro, lo stelo è sui 60-70 cm, forse più, e il fiore sui 20 cm abbondanti.
Continuiamo a salire e l'impresa si fa via via più ardua. Troviamo i primi lindenii, ma le piante sono tutte sfiorite od in boccio, non ne troviamo alcuna con i fiori aperti.
Però la voglia di vederlo è tanta, quindi ci arrampichiamo sempre di più in cerca di miglior fortuna, attaccandoci a tutta la vegetazione che incontravamo per tirarci su e proseguire verso l'alto.
C'è da dire che in alcuni punti, la vegetazione era composta praticamente solo da orchidee: Pleurothallis e Stelis di grandi dimensioni, Elleanthus e Sobralia, Encyclia vespa e Cyrtochilum.
Pleurothallis, Sobralia ed Elleanths ci sono stati tra l'altro molto utili. Hanno dimostrato una grandissima resistenza alla trazione, con fusti robusti ed un apparato radicale degno di nota, visto che ci siamo aggrappati a loro con tutto il nostro peso.

Però, se vi capita di dovervi arrampicare (letteralmente) sulle orchidee, lasciate perdere i Cyrtochilum. Alla prova dei fatti non valgono un fico secco in quanto a resistenza e rischiate solo di fare, come me, un bel capitombolo rimanendo con la pianta in mano e la schiena in terra.

Per farla in breve non abbiamo visto un solo lindenii in fiore (ma ci rifaremo l'indomani), però abbiamo trovato in fiore il Porroglossum muscosum, delle Masdevallia, una Dracula chimerae, l'Encyclia vespa ed una sacco di altre cose. Domani andiamo a vedere il lindenii da un'altra parte, sulle falde del vulcano Tunghurahua.

Ah, a proposito, dice Ivan, il vulcano ha iniziato ad eruttare proprio l'altro giorno.
Eheeeeeee!!!???
Ma è tranquillo, no peligroso, ci consola. Mah, speriamo! Oramai non è che mi fidi molto.


Selenipedium aequinoctiale

Muschio a volontà

Phragmipedium longifolium

Un'orchidea terricola


Masdevallia nidifica


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© Giulio Farinelli 1997-2004