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Subgenere Brachipetalum
Foglie
variegate/marmorizzate, piante abbastanza piccole e compatte, stelo corto solitamente uno,
massimo due/tre fiori bianco/gialli variamente puntinati. Tutte le specie sono litofite ed
in coltivazione necessitano di aggiunte di rocce calcaree al substrato. Pur non essendoci
discussioni sulla definizione del gruppo, ve ne sono su alcune singole specie, in
particolare il gruppo ang-thong/godefroyae/leucochilum.
Paphiopedilum ang-thong Fowlie
Originariamente descritto come specie, c'è aperta discussione sulla sua natura. Alcuni lo
considerano ibrido naturale tra godefroyae e niveum, altri come forma "estrema"
del godefroyae (che per Cribb è specie valida, mentre per Braem è ibrido tra godefroyae
e niveum).
Come il niveum cresce solitamente sulle scogliere a picco sul mare da cui riceve
un'abbondante luce riflessa. La pianta è piccola e compatta, e gli steli eretti portano
un fiore bianco punteggiato di porpora.
Paphiopedilum bellatulum
(Reichb. f.) Stein
Presenta foglie lunghe tra i 15 e i 25 cm, larghe 7/8 cm con uno stelo molto corto ed un
singolo fiore rotondeggiante che tocca le foglie, bianco/giallo crema con macchie porpora
molto grandi. Oltre ad una varietà alba completamente priva di macchie, se ne conosce una
con le macchie gialle anziché porpora. Molto usata come specie per le ibridazioni in quanto trasmette come caratteri la
grandezza del fiore e la rotondità del petali. Moltissimi ibridi a fiori grandi derivano
anche da questa specie.Tra gli ibridi primari ricordiamo il 'vecchio' P. Psiche (x niveum)
ed il 'riscoperto' P. Vanda M. Pearman (x delenatii).
In natura è stato trovato in Thailandia e Burma, in foreste decidue ad altezze tra i 1000
e i 1500 metri. L'habitat è soggetto ad un netto clima monsonico, con estati calde e
piovose ed inverni freschi (le temperature scendono anche al di sotto dei 10°), asciutti
e soleggiati anche se nebbie mattutine fanno si che il terreno non si asciughi mai
completamente. Questa specie andrebbe tenuta come da serra intermedia durante gran parte
dell'anno, tranne in inverno quando va trattata come da serra fredda, con un periodo di
minori annaffiature e molta luce. Questo periodo di freddo/asciutto è essenziale per
ottenere buone fioriture.
Questa specie ama un substrato abbastanza alcalino, con un pH intorno a 7.5. Inoltre è
abbastanza intollerante verso gli accumuli salini, quindi si
dovrebbe usare un'acqua abbastanza pura, meglio se piovana (l'acqua da osmosi non va
bene in quanto acida).
Paphiopedilum concolor (Lindl.) Pfitzer
Questa piccola specie scoperta nel 1859 da Parish porta 1 o 2 (raramente 3) fiori, di
colore giallo crema finemente punteggiati di porpora, larghi sui 6/7 cm.
E' stato trovato in un'aerale molto ampio, che va da Burma, alla thailandia, al Vietnam
fino alla Cina, ad altitudini dal livello del mare fino ai 500 metri. Può essere coltivato in
serra calda tutto l'anno, però viene meglio se in inverno si possono dare un paio di mesi
con temperature più basse (tra i 10 e i 15° notturni) con una diminuzione delle
annaffiature.
Il vasto areale di distribuzione ha permesso alla specie di differenziarsi in una
moltitudine di varietà, tra cui ricordiamo la varietà henisianum. Esistono
anche cloni albini privi della punteggiatura, di colore giallo uniforme.
Pur essendo in coltivazione da lungo tempo, i suoi ibridi sono poco comuni, anche se
effettivamente ha prodotto un gran numero di incroci.
Paphiopedilum godefroyae (Godefroy-Lebeuf) Stein
Syn. Paphiopedilum x ang-thong Fowlie
Questa pianta ha caratteristiche intermedie tra il bellatulum e il niveum
ed alcuni lo considerano un ibrido, anche per il fatto che la grande variabilità di
questa "specie" porta ad avere piante molto simili al bellatulum e piante molto
simili al niveum. Alcune forme del godefroyae confinano con il P. leucochilum, o con il P.
bellatulum, altre con la forma ang-thong. I fiori di 5/7 cm di diametro hanno colorazioni
dal bianco al giallo crema, finemente puntinati o con grossi "pallini" di colore
magenta scuro.
Si trova in natura sulle
zone costiere al livello del mare di Thailandia, Burma e Vietnam del sud.
Va tenuto in serra calda, con un leggero periodo di riposo invernale in cui va tenuto
leggermente più asciutto. Braem lo considara ibrido naturale tra bellatulum e niveum
con il leucochilum compreso nella variabilità specifica, mentre per Cribb,
considerato che gli areali di crescita di bellatulum e niveum non si
sovrappongono in alcun punto, il godefroyae può essere considerato come specie in corso
di formazione (probabilmente di origine ibridogena) ma tuttavia valida.
Il P. Psyche, ibrido artificiale tra bellatulum e niveum è molto simile
a questa "specie" anche se spesso i caratteri non sono poi così direttamente
confrontabili.
La variabilità di forma, colore, proporzioni sia delle specie in questione, sia degli
ibridi artificiali, porta ad avere delle "sovrapposizioni" dove le forme
"tipiche" dei vari ibridi/specie si "fondono" l'uno nell'altro, senza
confini ben precisi.
Il riconoscimento di alcune forme "intermedie" del complesso godefroyae/leucochilum/ang-thong
può presentarsi veramente difficile.
Paphiopedilum leucochilum (Rolfe) Fowlie
Syn. Paphiopedilum godefroyae var. leucochilum (Masters) Hallier
Specie di difficile differenziazione dal godefroyae, distinta soprattutto per il labello
privo di macchie e per il fatto che le macchie scure dei petali formano una sorta di
reticolo, anziché avere una disposizione casuale. Tuttavia esistono forme con
reticolo ben definito ed alcune solo leggermente differenziato e queste ultime sono quasi
indistinguibili dal godefroyae. I fiori possono avere sia fondo bianco che giallo/crema.
Cribb lo considera sottospecie del godefroyae.
Paphiopedilum niveum
(Reichb. f.) Stein
Questa specie descritta nel 1869 porta uno-due fiori di circa 7 cm, bianchissimi,
finemente puntinati di porpora su uno stelo eretto alto tra i 15 e i 20 cm.
Cresce sulle coste e isole di una ristretta area tra Thailandia e Malesia, spesso
direttamente sulle scogliere marine calcaree, dove riceve un'intensa luce riflessa
dall'acqua.
Abbastanza facile da coltivare in serra calda, ha bisogno di un periodo di basse
annaffiature in inverno, pur mantenendo alte le temperature.
Un'illuminazione intensa ripaga con fioriture più belle.
Specie molto importante nell'ibridazione, soprattutto per la trasmissione del colore. Il
bianco Paph. F.C. Puddle che è uno degli ibridi più premiati di sempre, ha una grossa
percentuale di niveum nei sui geni, e così anche alcuni famosi discendenti di
questo, come P. Miller Daughter e P. Dusty Miller. Tra gli ibridi primari, grande
importanza hanno avuto P. Psyche (x bellatulum) e P. Greyi (x godefroyae),
mentre sono di aspetto particolare gli ibridi con i mastigopetalum, in particolare P.
Vipanii (x philippinense).
Tutte le foto by T. Tanaka ad esclusione di:
P. concolor : foto G. Ferretti - coltivazione A. Giuliani
P. niveum : foto e coltivazione G. Farinelli
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