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ANGRAECUM
Angraecum è il genere più conosciuto tra le orchidee africane e comprende più di 200
specie, che variano dai pochi cm di altezza a piante di grandi dimensioni. Sono
orchidee monopodiali e quindi prive di pseudobulbi. Hanno tutte fiori più o meno a forma
di stella di colore dal bianco al verdognolo, alcune presentano sfumature rosate o
rossiccie. Vogliono una buona luminosità, più o meno come le Cattleya e crescono bene
con temperature da medie a calde. Non presentano periodi di riposo, quindi è bene tenerle
umide tutto l'anno.
Angraecum sesquipedale: l'orchidea "Stella di Betlemme" porta dei
bellissimi fiori cerati di colore bianco/verde di 17 cm e più, a forma di stella, con uno
sperone lungo oltre 30 cm. Questa orchidea originaria del Madagascar è forse la più
bella del genere e sicuramente la più conosciuta. Lo stesso Charles Darwin ha contribuito
alla notorietà di questa specie con i suoi studi. Osservando i suoi fiori, arrivò alla
conclusione che doveva esistere una qualche farfalla (a quel tempo sconosciuta) dotata di
una proboscide di almeno trenta centimetri capace di arrivare al poco nettare presente in
fondo al lungo sperone, affinché il fiore potesse essere impollinato. Questa farfalla è
stata scoperta molti anni dopo ed è una falena notturna, la cui sopravvivenza è legata
alla presenza dell'A. sesquipedale nell'ambiente naturale. La distruzione delle foreste
del Madagascar e la raccolta che viene fatta di questa pianta per fini commerciali sta
condannando all'estinzione la falena, e di conseguenza, la scomparsa dal suo habitat
naturale dell'orchidea cometa. Infatti, se scompare la farfalla, questa pianta non può
riprodursi, e se scompare la nostra orchidea, la farfalla non può nutrirsi. Se anche l'A.
sesquipedale continuerà a far mostra di sé in serre di mezzo mondo, la Xanthopan morgani
praedicta (questo è il nome della falena), che non ha la fortuna di essere apprezzata
come un'orchidea, rischia l'estinzione. L'Angraecum sesquipedale ha bisogno di buona luce
ed un'alta umidità ambientale, con temperature medio-calde. Visto che saltuariamente
emette nuove vegetazioni dal fusto, queste possono essere separate appena avranno emesso
qualche radice. Se il fusto diventa molto alto e ingombrante (è una pianta abbastanza
grande, con foglie carnose larghe una decina di cm e lunghe fino a 50/60 cm) è possibile
dividerlo a metà, avendo l'accortezza di lasciare alcune radici anche alla parte
superiore.
Angraecum distichum: è una pianta completamente differente da quella appena descritta.
Presenta piccole foglie alternate e serrate di circa mezzo centimetro, formando delle
trecce ricadenti lunghe dai 10 ai 20 centimetri. In primavera-estate si ricopre di piccoli
fiorellini (più o meno mezzo cm) bianchissimi. Vuole il caldo ed un'alta umidità
ambientale.
Angraecum eburneum: presenta una vegetazione assai simile all'A sesquipedale, con
foglie coriacee di 60 cm ed alto fino ad 1,5/2 metri. Le spighe fiorali portano anche 20
fiori di 6-7 cm, verdi con labello bianco che presentano uno sperone di una decina di
centimetri. Da coltivare in serra temperata-calda. Anche questa proviene dal Madagascar.
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