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Introduzione al mondo delle Orchidee


Orchis papilionacea, un'orchidea italianaLe orchidee sono una vasta famiglia che comprende circa 30.000 specie diverse (molte ancora da scoprire) e si possono trovare praticamente in ogni luogo del mondo. Certo l’habitat caratteristico è la foresta tropicale, calda e umida, ciò non toglie che si può trovare qualche specie sia nella tundra artica che nelle regioni mediterranee o sui monti dell’Himalaya.

Perfino in Italia ve ne sono un centinaio di specie differenti, anche molto diffuse che, se non sono proprio
grandi e appariscenti come vuole l’immaginario collettivo, sono affascinanti non meno delle specie tropicali. Se trovate orchidee spontanee quando fate qualche passeggiata primaverile ammiratele quanto volete, ma NON raccoglietele, primo perché spesso sono specie protette nella maggior parte delle regioni e secondo, anche se non sono protette dalle leggi è bene lasciarle dove sono. Se volete portarle con voi non c’è niente di meglio di una foto.

Le orchidee infatti hanno una riproduzione particolare, producendo delle capsule contenenti da alcune decine di migliaia ad alcuni milioni di semi piccolissimi, che riescono a nascere solo se in presenza di un particolare fungo (micorriza) che si trova in natura, il quale, nutrendosi di humus, rilascia loro zuccheri e sostanze varie, oppure in laboratorio dentro provette contenenti le sostanze che normalmente vengono fornite dalla micorriza. E’comunque molto difficile per un seme di orchidea riuscire a nascere, e prima di poter fiorire passano comunque da 4 a 12 anni!

orchidea tropicale in naturaSempre a proposito della riproduzione, c'è da dire che in natura esse usano i sistemi più disparati per distribuire il loro polline: alcune producono nettare come i normali fiori, altre si "camuffano" da insetti femmina, attirando i maschi che dopo tante manovre sul fiore, non ottengono altro che il polline (magra consolazione), altre ancora "sparano" il polline addosso agli insetti appena questi si appoggiano sul fiore in cerca di nettare, alcune intrappolano l’insetto finchè questo non prende il polline, una specie addirittura si fa impollinare dai bisonti (!), attirandoli con un particolare odore (quando questi vanno ad annusarla, vengono irritati dal polline e starnutiscono, seminando il polline stesso in tutte le direzioni finendo così per fecondare qualche fiore). E questi sono solo alcuni degli astuti metodi usati dalle orchidee per riprodursi !!

Di solito, quando ci troviamo in possesso della prima pianta di orchidea, che abbiamo comprato o ci hanno regalato, non sappiamo come fare per farla sopravvivere, e, di fatto, spesso la povera pianta dopo un’agonia più o meno lunga, muore.
Questo succede perché ci immaginiamo la foresta dove vive come un luogo buio, con la pioggia talmente frequente da tenere il terreno sempre fradicio di acqua, caldissima e umida, e quindi tendiamo a tenere la pianta in casa, magari vicino ad un termosifone, e la annaffiamo tutti i giorni tenedola su un sottovaso ricolmo d'acqua. In questo modo decretiamo la fine prematura della nostra pianta a cui tenevamo tanto e decidiamo che la coltivazione delle orchidee è bene lasciarla a Nero Wolf (il famoso investigatore privato creato dalla penna di Rex Stout)!

In realtà la maggior parte di queste piante, hanno una particolarità: non vivono sul suolo, ma, pur non essendo parassite, nascono, vivono e fioriscono aggrappandosi con le loro robuste radici ai rami dei maestosi alberi della foresta (in compagnia comunque di tante altre piante come bromeliacee, felci, muschi ecc), spesso sui rami più alti,riuscendo in questo modo a raggiungere la luce del sole che ai tropici è molto più intensa rispetto alle nostre latitudini (1° fattore: luce in abbondanza).

ibrido di orchidea tropicaleInoltre, anche se piove tutti i giorni, non rimangono mai molto tempo con le radici bagnate proprio perchè sono all'aria aperta e si asciugano in poche ore (2° fattore: poche annaffiature, ma molta umidità atmosferica), e  le sostanze nutritive che gli occorrono sono solamente quelle che "piovono dall’alto" (guano, detriti vegetali) e che si fermano nelle fessure della corteccia dei rami dove vivono (3° fattore: pochi fertilizzanti). Inoltre molte di queste vivono in foreste montane ad altitudini di anche 1000-2000 m, che sono sì umide, ma non molto calde, con temperature che vanno da pochi gradi sopra lo zero fino ad una ventina di gradi (4° fattore: temperature non eccessive).

Quindi, per coltivare le orchidee, come per coltivare qualsiasi altra pianta, bisogna prima sapere quali sono le sue esigenze. Non basta sapere che una tale orchidea è una pianta tropicale, ma bisogna sapere anche se vive in pianura (caldo) o in montagna (fresco), sul terreno (poca luce) o sulla cima degli alberi (molta luce) e così via. Così come non è possibile coltivare un faggio in un giardino di Palermo o un limone in un giardino di Trento, allo stesso modo non si può tenere tutto l’anno un cymbidium in casa o una phalaenopsis all’aperto.

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© Giulio Farinelli 1997-2005