Ciao,
dottora1955 ha scritto:
...ho provato in cinquecento modi....tagliando la canna con i keiki attaccari e mettendo su sfagno, tagliando i keiki dalla canna quando hanno radici valide e mettendoli su sfagno, tagliando i keiki sempre con radici valide e mettendoli in bark...
...niente da fare..............
Credo che il problema principale e che spesso non ne teniamo conto è che le radici dei keiki, sono radici *aeree*.
Se non si innaffiano come la pianta madre, NON si avranno esiti positivi: le radici aeree NON sono abituate a stare all'umido e marciscono facilmente. A meno che seguirle poi con certi accorgimenti, che a mio avviso in questi casi, non servono visto che abbiamo la possibilità di farlo quando ancora stanno sulla pianta madre e alla loro nascita.
Personalmente, per ovviare a questo problema, da quando nascono le radici dei keiki ancora attaccati alla pianta madre, ad ogni innaffiatura, bagno *tutta la pianta* e fino a quando le radici aeree non diventano verdissime. Operando in questo modo NON saranno radici aeree e all'invaso definitivo non avrai problemi di sorta.
Personalmente li ho staccati quando avevano parecchie radici all'attivo, con canne nuove emesse e in crescita.
ti metto una foto, per renderti conto com'erano appena staccati e a bagno.
come substrato quando li ho rinvasati, ho usato perlite, sfagno disidratato e bark piccolo, non mi sono preoccupata minimente di dare umidità : subito trattati come piante normali.
Per abituare maggiormente le radici, dapprima li ho lasciati in substrato *semi asciutto* e piano piano ho aumentato le innaffiature fino ad arrivare alla normalità , lasciando parecchio tempo prima di innaffiare di nuovo.
In pratica come facevo quando erano attaccati alla pianta madre.
Dalla mia esperienza personale sopra riportata, devo anche aggiungere per correttezza che, lasciando i keiki sulla pianta madre per un periodo lungo, la pianta stessa è facile che non produca canne dalla base e le attuali portanti i keiki si esauriscono, poichè i keiki utilizzano le risorse della pianta madre.
Questo è quello che le mie piante mi hanno insegnato.
A mio parere puramente personale, bisogna essere accorti nel scegliere il periodo giusto dello stacco in modo che i keiki siano quasi autonomi con molte radici e qualche canna nuova, mentre le canne della pianta madre hanno ancora forze per vivere.
Buon divertimento e se ti va, racconta la tua esperienza poi..... grazie!
Per i keiki di
Dendrobium kingianum, invece non ho seguito *nessun* accorgimento* particolare e non ho avuto problemi di sorta: ricevuto il keiki con una sola radice, invasato nel composto sopra descritto e coltivato come una qualsiasi pianta normale e fermo restando le poche regole da seguire, ora sta diventando un bellissimo vaso in attesa di vedere la fioritura l'anno prossimo.