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MessaggioInviato: 31 ott 2009, 16:04 
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Iscritto il: 20 set 2008, 10:47
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ma non ti scusare anzi mi fa piacere
no non nebulizzare le foglie ma bagna il composto facendo asciugare bene tra una bagnatura e l'altra
d'estate da primavera fino ad autunno nebulizzi le foglie
adesso dagli un leggero riposo dato da meno innaffiature


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MessaggioInviato: 31 ott 2009, 16:11 
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Iscritto il: 20 set 2008, 10:47
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questa l'ho trovata su internet anche se credo tu l'abbia letta

Psychopsis papilio (Lindley) H.G. Jones 1975

Il genere Psychopsis è composto da 5 specie simili tra loro ma con differenze morfologiche per quanto riguarda i fiori. Chiamate anche orchidee farfalla (al pari delle cugine asiatiche Phalaenopsis) sono originarie invece delle Indie occidentali. Il loro habitat si estende dal Centro America fino al Nord del Sud America e nello stato di Trinidad, in zone calde e umide dal livello del mare ai 1700 metri di altitudine.
Tutte le specie sono epifite e presentano bulbi cilindrici, appiattiti ai lati che diventano quindi rotondeggianti, sormontati da foglie rigide e carnose perlopiù verde glauco.
Gli steli fiorali nascono alla base dei bulbi, e possono raggiungere notevoli lunghezze. I fiori grandi e dai colori sgargianti e contrastanti (rosso e giallo in tonalità) sbocciano uno o due per volta sia sui nuovi steli sia su quelli degli anni precedenti.

Specie epifita di media grandezza, originaria di un vasto areale del Sudamerica, dove cresce a basse altitudini. Gli pseudobulbi sono tondi e compressi sui lati e sull’apice si sviluppa una singola foglia, lunga fino a più di 30 cm, verde intenso, a volte invece glauco e spesso marmorizzata, eretta e rigida, con la superficie superiore leggermente rugosa.

Gli steli sono esili, ma progressivamente si allungano raggiungendo altezze notevoli. Questi portano 1 o raramente 2 fiori alla volta. Il fiore misura circa 14/15 cm in altezza e 7/8 in larghezza; la colorazione è vistosa e particolare: labello e sepali inferiori hanno margine ondulato e colorazione di fondo giallo limone; su questa contrastano molte macchie di un bell’arancio bronzo che sul labello circolare lasciano “intatto” il cuore del labello stesso. Sepalo dorsale e petali, invece, sembrano addirittura di un’altra pianta: esili e filiformi hanno tonalità scure, violacee o brunastre.

Lateralmente allo scudetto sono presenti una sorta di piccole antenne, caratteristica che probabilmente gli ha valso il nome di “papilio” (dal latino farfalla)



E’ una pianta che può presentare qualche problema di coltivazione: molti collezionisti, anche esperti, notano una certa frequenza nel seccume dei nuovi getti a foglia. Questo può dipendere da eccessive bagnature oppure, al contrario, una forte carenza di umidità relativa. Importante è un’esposizione molto luminosa e un composto molto arieggiato e drenante, che asciughi in fretta.

Una curiosità: si dice che fu proprio questa l’orchidea che scatenò, nel 1833 in occasione del Royal Horticultural Society dove fu presentata, la cosiddetta “orchimania” in Europa.

Coltivazione

Per quanto riguarda le annaffiature andranno somministrate con regolarità dalla primavera all’autunno (vegetazione attivamente in crescita) e moderate durante i mesi inverali. Il composto deve essere in ottimo stato e deve asciugare tra un’annaffiature e l’altra senza però lasciar disidratare la pianta.

Temperature comprese tra i 30°C (massima estiva) e i 15° C (minima invernale) sono ottimali, importante è comunque l’escursione termica.

Circa la luce ottimale, alcuni riferiscono che crescano molto bene in posizioni ombrose, ma questo non è da considerarsi del tutto esatto. In coltivazione posizioni molto luminose sono ottimali per la crescita e per evitare fastidiosi marciumi. Il range di luminosità può essere compreso tra 18000 e 25000 lux (18000 come per le Phalaenopsis, 25000 come per le Cattleya). Durante tutto l’anno l’umidità relativa dovrebbe essere sempre a livelli piuttosto alti, attestandosi tra il 65 e l’85 %. Se l’umidità è molto alta può sopportare anche temperature e livelli di luminosità più elevati.

Le fertilizzazioni sono da applicarsi settimanalmente ad almeno metà della concentrazione consigliata solitamente. Le concimazioni vanno ridotte al passo con la riduzione delle annaffiature.

Se si possono garantire alti livelli di umidità durante tutto l’anno la coltivazione migliore si ha montando le piante su zattera o altro supporto. Molti coltivatori però preferiscono vasi o cesti riempiti di substrato arieggiato e drenante. I componenti utilizzati sono bark di media pezzatura, sfagno spezzettato, perlite e anche carbone. Si possono ottenere ottimi risultati anche con la sola corteccia.

Il rinvaso va effettuato solo se necessario, principalmente per decomposizione del substrato o per forte crescita della pianta, e solo quando le nuove radici cominciano la crescita. Stiamo sperimentando come la coltivazione in pura perlite non sia solo possibile, ma dia anche ottimi risultati: la prematura morte di molti getti che si verificava con la coltivazione in corteccia è ora nulla.


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MessaggioInviato: 31 ott 2009, 17:25 
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Iscritto il: 4 ago 2008, 21:20
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Località: Roma
Cita:
per gianfri:grazie per il "troppo forte "ma che ho fatto per meritarmi questo appellativo?

Simone mi è rimasta simpatica la frase""""""è un negozio di tolettatura cani"""" è ho pensato al tuo nik Fido...lindo "CANE PULITO"tutto qua e siccome ti ho conosciuto a Roccastrada ho immaginato te nel ruolo ...tutto quà.....ripeto "troppo forte" e simpatica la situazione.

_________________
Impara a conoscere la forza del sorriso che non costa nulla e arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona....
Maga magò


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MessaggioInviato: 31 ott 2009, 18:45 
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Iscritto il: 20 set 2008, 10:47
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ah
eh eh grazie
eh si il nick e il nome del negozio è tutto un programma
beh sai sinceramente non sapevo che nome scontato dare al mio negozio.poi ci è venuto fuori questo lampo di genio


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MessaggioInviato: 5 gen 2010, 18:02 
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Iscritto il: 29 nov 2007, 4:42
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fidolindo, mi sono innamorata di quella tua bella immagine della psicopsis su zattera, poi si intuisce bello anche l'ambiente. Vorrei mettere anche la mia psi su zattera o corteccia, cosa è meglio? Dove li trovo però ambedue i materiali? E poi il muschio?
Dunque ,metto il muschio su sughero o corteccia(di che albero?) e sopra il tutto ,poggio le piccole radici della pianta, a testa in giù come hai fatto tu per far scolare bene l'acqua.Poi lego tutto. Bagno quando è secco il muschio, cioè quasi tutti i giorni. Questo lavoro è possibile farlo ora o è meglio aspettar la primavera? Poi va bene iniziare (sempre agli inizi della primavera)col concime per orchidee con formula 10-13-20 nella quantità di 1gr. per 1l? Che concime mi consigli? Che ne pensi delle foglie della mia pianta diventate un po' coriacee ,verde scuro , ma raggrinzitine che sembrano vadano a seccarsi, (ma son così da tempo)? Le radicine stanno vegetando però. La pianta ha due steli lunghi e pure la puntina verde in cima ha la caratteristica delle foglie. Grazie , scusa le tante domande, ma sei gentile e disponibile ho notato.
P.S.
un caloroso saluto dalla mia cagnettina


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MessaggioInviato: 5 gen 2010, 19:02 
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Iscritto il: 20 set 2008, 10:47
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ciao aspetta la primavera per fare l'esperimento anche per quanto riguarda la salute,mi è sembrato di capire,cagionevole della pianta.guarda se rimette nuove foglie altrimenti è meglio non perdere tempo con un orchidea già di per se difficile da coltivare in vaso.
fammi sapere se si riprende
p.s la mia oncidium anche in inverno continua a mettere nuovi pseudobulbi


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