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MessaggioInviato: 20 mar 2009, 17:19 
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Iscritto il: 10 giu 2008, 16:30
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Località: Trst, Trieste
Buongiorno a tutti.
Mi sto appassionando alle zattere, soluzione a cui mi sto cimentando anche in previsione di costruire un orchidario.
Per ora riesco a tenere delle piccoline in un acquarietto provvisorio allestito appositmente...

Mi sorge una grossa domanda e chiedo gentilmente di aprire una discussione:

premesso che i generi/specie di orchidee son tanti e quindi immagino con diverso comportamento o meglio "desiderio",

le radici delle orchidee, da cosa sono attratte, nella ricerca del supporto?

1. dall'umidità assorbita dalla zattera ( ma ad es nello sughero è poca, anche a condizione di UR alta, a meno che non venga spruzzato continuamente)

2. dal tipo di superficie del supporto (ossia cercano qualcosa a cui ancorarsi, quindi grado di ruvidità, consistenza etc.)

3. dalla natura del supporto ( presenza o meno di certe sostanze nel supporto, spt supporti legnosi)

4. ? es. temperatura, luce... (cercano o fuggono certe condizioni)

Soprattutto sul punto 1, l'umidità, come vi regolate con la quantità dello sfagno?

Non vorrei generalizzare con la mia domanda, ma mi interesserebbe moltissimo conoscere le vostre esperienze/conoscenze...

Un sincero grazie in anticipo!

Pepita


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MessaggioInviato: 21 mar 2009, 15:19 
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Iscritto il: 28 gen 2007, 12:19
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Località: Melegnano -MI-
il mio punto di vista non è tanto quello di cosa desidera la pianta ma cosa posso offrire io alla pianta. cioè scelgo la zattera per un motivo tecnico oppure estetico.
la zattera di sughero è un supporto che asciuga relativamente in fretta ma non lasciarti ingannare dall'apparenza un po' di acqua la trattiene. ho una phal su zattera, per esperimento, e la tengo in casa come tutte le altre. in estate bagno una paio di volte a settimana ed in inverno molto meno, e di sfagbno ce n'è giusto un pezzettino messo all'inizio quando la pianta era piccina.
quindi se è per un motivo colturale devi valutare se ti serve o meno come sistema. in terrario hai umidità elevata e questo ti consente di tenere specie che normalmente vendono su zattera, ma questo è un discorso diverso. se decidi di mettere su zattera una pianta all'interno del terrario dipende sempre da che condizioni darai all'ambiente.
lo sfagno alla stessa maniera lo metti per trattenere l'umidità più a lungo. stai attenta che lo sfagnio si inzuppa e se l'ambiente è umido non asciga facilmente. quindi se bagni spesso e l'ambiente è umido puoi usarne poco od anche nulla se bagni meno e l'ambiente asciuga in fretta mettine di più. crea l'ambiente controllalo e poi decidi cosa fare...sperimenta con mano, nessuno avrà mai i valori che hai tu... ;)

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MessaggioInviato: 22 mar 2009, 12:04 
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Località: piombino (li)
anch'io mi sto appassionando alla zattere,anzi cerco di mettere su zattera
praticamente di tutto perche' penso che sia una soluzione molto naturale
inoltre ti da la possibilita' di vedere le radici e quindi valutare meglio il loro stato per quanto riguarda l'umidita' cerco di usare zattere aperte per le specie che devono asciugare bene tra una bagnatura e l'altra e zattere chiuse (pezzi di sughero cavi)per quelle che necessitano di piu' umidita'
per quanto riguarda lo sfagno quoto massimiliano.
comunque tanto o poco sfagno l'importante e' che la pianta sia ben salda
sulla zattera magari anche a contatto cosi le radici nuove che nasceranno andranno subito ad ancorarsi sul sughero e cresceranno andando a cercare le fessure stabilizzando ulteriormente la pianta.
naturalmente la mia eperienza e' solo agli inizi per cui non so dirti se sto'facendo bene o no
vado a fare qualche foto e poi le posto

ciao giovanni


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MessaggioInviato: 22 mar 2009, 12:57 
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Iscritto il: 12 gen 2006, 13:36
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Località: piombino (li)
ecco le foto di due zattere la prima e' di circa un anno fa(la zattera)e' una cattleya intermedia che non stava troppo bene e ho deciso di metterla su zattera
Immagine
la seconda invece e' una masdevallia di cui non mi ricordo il nome
Immagine
ciao giovanni


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MessaggioInviato: 22 mar 2009, 14:23 
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Iscritto il: 7 feb 2007, 22:31
Messaggi: 1265
Località: Alto Adige
il sughero va benissimo dato che con il passare degli anni non si deteriora troppo.
Per alcune piante ho usato del legno per acquari 8dato che anch'esso con l'acqua non si deteriora molto).
Ad esempio su un tronchetto ho zatterato una cattleya forbesii e si è adattata subito avvolgendo il tronchetto di radici. Quando questa cattleya era in vaso era un po stentata, mentre ora su zattera va alla grande.
Alcune pinate su zattera danno davvero il meglio di loro.


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MessaggioInviato: 23 mar 2009, 17:59 
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Iscritto il: 10 giu 2008, 16:30
Messaggi: 67
Località: Trst, Trieste
Ciao a tutti! grazie per le gentili risposte, mi stanno frullando altre idee nate dai vostri commenti ma andiamo con ordine, pochi pensieri alla volta:

x Massimiliano: prima di tutto ti faccio i miei piu' vivissimi complimenti per il terrario che hai costruito...è semplicemente meraviglioso.

Ho cominciato da meno di un anno a tenere orchidee, finalmente visto che prima non avevo la possibilità di farlo. Tra i miei progetti a media ( entro l'anno) distanza ho in mente di costruire un orchidario molto sviluppato in altezza, oggi dovrebbe arrivare una phytolite da 200w, intorno al quale costruirò' lo spazio idoneo a loro. tanto per dare un'idea. ;)
Quindi fattore tecnico/estetico hanno la stessa valenza, e se le condizioni che posso offrire oggi saranno scarsine , beh, sarò io ad adeguarmi velocemente...mi pare giusto!!!

Ti do ragione sul metodo della scelta delle piante ( legato alle condizioni che si puo' offire) la pensavo così anch'io..ma a livello pratico ho notato che diventa quasi impossibile, perchè o non sei abbastanza afferrato con le conoscenze reali, quelle che vanno oltre alla scheda tecnica (e quant'altro materiale scritto possa offrire internet o i libri) rigurardo ogni singola orchidea.... al neofita non bastano notti insonni pre-acquisto a cercar su internet informazioni presso forum e siti; complice sicuramente l'entusiasmo o la disponibilità delle specie nel momento dell'acquisto, si casca sempre nel/i soggetto/i "difficile da tenere", e lo vieni a sapere regolarmente dopo. Conseguenza: si pedala! :D

E' un approccio all'argomento preso dall'altra parte rispetto al mio modo di pensare, il tuo, e fila perfettamente, quindi provo a seguirti:
E' molto interessante quello che scrivi riguardo l'importanza della porzione sfagno utilizzato per le zattere, spt sulla sua quantità in relazione alla specie e all'UR circostante. Spesso si vedono immagini di zattere senza quasi sfagno, altre con tanto materiale. Al di la' della necessità specie specifica, e della coltivazione in serra, ho pensato che quelle senza sfagno sono così perchè sono state montate da tempo, e quindi lo sfagno ( poco o tanto inizialmente), si fosse parzialmente o totalmente deteriorato. Inoltre, dal passaggio da vaso ad una situazione "zampe all'aria", anche le radici dovrebbero avere il tempo di adattarsi. O meglio, di modificarsi. Mi sembra di aver letto da qualche parte che le radici aeree e quelle affondate nel substrato sono diverse, o meglio, diversificate (colore diverso, etc.). Quindi lo sfagno si usa per questo lasso di tempo. Le radici nuove saranno quelle che fluttueranno libere alla ricerca dell'umidità atmosferica. E' così?

I miei dubbi come da messaggio iniziale nascono dall'osservazione di zattere di Phal, L.lundii con probabile troppo sfagno, Sopronitis coccinea, Aerangis biloba e qualcosina d'altro che tengo in casa. Troppo diversi tra di loro come apparato radicale, quindi indirizzo volenteri l'argomento verso una specifica pianta. :)
Ok. Una cattleya, visto che ne ho appena zatterata una (C. violacea x forbesii).
In quanto tempo lo sfagno ( o meglio, la radice) dovrebbe asciugarsi prima della successiva spruzzatura, per evitare la disidratazione o peggio, marciumi radicali? Non credo che avere continuamente in mano lo spruzzino per umidificare lo sfagno che si asciuga troppo velocemente sia così salutare per le piante...

Immagine

Eccolo: "Speck" per gli amici. ;)
Attualmente spruzzo bene lo sfagno ogni 3-4 giorni circa. Oltre alle nebulizzazioni e spruzzature su solo sughero. Inizialmente ho ancorato stretto uno strato sottile di sfagno, poi, legata la pianta, mi son data di uncinetto con un altro strato di sfagno, posto in maniera piu' vaporosa. L'area di sfagno sopra la pianta è solo un tentativo di alzare l'umidità. Cosa ne pensate?

Per quanto riguarda l'umidità del sughero stesso, sì sono molto perplessa perchè effettivamente finora ho coltivato zattere in condizioni di umidità bassine ( fluttuante 35-95%, media 60-70% circa). Forse per questo non mi fido molto della capacità nel tempo da parte del sughero di trattenere umidità. Ho ragione?
Quindi della conseguente capacità della radice di aggrapparsi dul supporto. Sempre se la percentuale di umidità fosse conditio sine qua non per l'adesione della radice.
Volendo per ora cercare di tenere questa orchidea nello stesso ambiente, la mia direzione sarà sicuramente di trovare una maniera di aumentare l'umidità del solo sughero. Uno "zainetto" di sfagno sul retro sarebbe forse la soluzione.

Nello specifico, mi perplime lo strato di sfagno che ho messo *sopra* le radici. L'ho visto fare su altre zattere montate ex novo ma mi rendo conto che se si dovesse coltivare , come si fa in certi Paesi, in vaso con solo sfagno, quest'ultimo viene pressato molto bene per evitare appunto che lo sfagno rimanga inzuppato.

Riguardo la quantità di sfagno: che sia da trovare un equilibrio giocando sulla somministrazione d'acqua, per tenerla nella location suddetta, quindi potrebbe andare bene così, come da foto?

massimiliano ha scritto:
ho una phal su zattera, per esperimento, e la tengo in casa come tutte le altre. in estate bagno una paio di volte a settimana ed in inverno molto meno, e di sfagno ce n'è giusto un pezzettino messo all'inizio quando la pianta era piccina.


UAU! La tieni in casa? Quali valori di UR hai?? :roll:
Una volta ho visto in casa di amici una phal in vaso di plastica, qualche pezzo di bark grosso, la pianta praticamente a radici nude appoggiata sopra. E' stato davvero incredibile vedere come la radice, perfettamente sana, si aggrappava lunghissima sul vaso di plastica...come un polipo in fuga! Queto in un contesto di casa normale con riscaldamento centralizzato, 25% max di UR se va bene... e pure stava emettendo uno stelo florale.
Quando si dice adattabilità. :shock:

x Giovanni!
Mi piacciono moltissimo le foto delle tue zattere "intelligenti", coniugano l'estetica con la funzionalità che tiene conto delle esigenze specifiche della pianta. Sono bellissime. Non avevo mai visto zatterare nella parte cava della corteccia. Ne farò tesoro!!
Coltivi in serra? Vedo che la tua Cattleya sviluppa la maggior parte delle radici fuori dallo strato di sfagno. Potresti perfavore dirmi la fraquenza di annaffiatura?? grazie!!

bobbygio ha scritto:
comunque tanto o poco sfagno l'importante e' che la pianta sia ben salda
sulla zattera magari anche a contatto cosi le radici nuove che nasceranno andranno subito ad ancorarsi sul sughero e cresceranno andando a cercare le fessure stabilizzando ulteriormente la pianta.


... quindi poco sfagno tra la pianta e la zattera?? E sopra praticamente nulla... = urge una serra 8)


X Marco,
posso dedurre da quanto mi scrivi sulla C.forbesii che anche la mia, essendo un suo ibrido, forse avrebbe bisogno di avere radici piu' arieggiate?
Purtroppo ammetto che è la mia prima cattleya che coltivo, anche per questo motivo ho difficoltà ad afferrare... :oops: :oops:
Ho ottenuto un'altra divisione, che tengo in vaso, per poterle confrontare.
Come altri legni.. io sto facendo esperimenti con tronco di fragolino. Un oncidium ed E. porpax. Non ho ancora un criterio di scelta, quindi vado a disponibilità e tentativi. I tipi di legno utilizzabili sono un'altro argomento interessantissimo!!
Posso chiderti perfavore una foto della tua Cattleya?
In che condizioni vive?
grazie!


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MessaggioInviato: 23 mar 2009, 18:44 
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E già che ci sono.. con PACHIDERMICO imbarazzo vi presento un paio di mie altre cicce, le mie prime zattere....povere caviette per le quali comunque faccio salti mortali per tenerle in vita. E non ho perso la speranza di vederle migliorare e fiorire, un dì.
Le tengo in casa, condizioni le stesse descritte sopra, per ora.
Esposizione est, sud-est.
Spruzzo tutte le mattine, la Sophronitis qualche volta anche la sera (foglie).
Arrivano quasi asciutte, la sera.

Chiedo gentilmente un vostro consulto, accettasi insulti, ma non dietro le spalle :twisted: ;)

Laelia lundii, acquistata via internet quest'inverno..la prima volta in cui mi sono stupita per la quantità/qualità dello sfagno. Ha sempre problema di marciume radici...uhm...colpa mia vero?. Questa foto è di un mesetto dopo l'acquisto.. ma le radici non erano messe meglio, all'arrivo
Immagine
La stessa oggi, con tre getti in crescita.
Un paio di giorni fa non ho piu' resistito. Tolto tutto, ripulito e rinnovato con sfagno ( meno quantità) nuovo. C'è la punta di una nuova radichetta ( quella piccola).. forse è mancata circolazione d'aria. spero di non averla persa.
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Sophronitis coccinea var. xantoglossa, poco dopo l'acquisto, nello stesso periodo della L.Lundii. All'epoca non riuscivo a capire, mi sono ritrovata con questa pianticina strettamente legata al sughero. Ho scoperto poi essere due piante montate assieme. La foglia davanti è arrivata così, disidratata.
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Immagine
Com'è oggi. Ha due radichette ed un nuovo getto in crescita ( non si vede). Ho perso la foglia disidratata due giorni fa. Nelle ultime settimane ho cominciato a togliere i nastrini e con l'aiuto di uno stuzzicadenti ho "smosso" lo sfagno per renderlo un po' piu' vaporoso. Ho fatto bene? La parte destra ( i due pseudob. di destra) penso che li perderò. Ha una radicona nuova lunga, a destra, ma mi da da pensare la radichetta piccola ( bianca) sulla sinstra, sta crescendo in direzione opposta alla zattera. E' in fuga?
Sono molto in dubbio se rizatterare o no. Cosa ne pensate?


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MessaggioInviato: 23 mar 2009, 23:10 
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la zattera è meglio ancora dei vasi trasparenti, nel senso che ti permette di controllare lo stato delle radici e lo stato di idratazione delle stesse. quindi in linea di massima se tieni in una casa con valori normali di umidità un phal in vaso puoi anche tenerla su zattera solo che ti costerà molte più cure in quanto a baganature. in buona sostanza questo criterio vale per tutte le piante epifite. se necessitano di umidità elevata per crescere bene devi dargliela comunque indipendentemente dal tipo di substrato in cui le farai crescere. alla stessa maniera piante che vivono bene anche in condizioni di scarsa umidità se messe in condizioni di umidità elevata potranno ricevere minori cure per quanto riguarda le innaffiature, in copenso è più facile fare errori di bagnature e portarle a marcescenze. in questo caso cambiare il sistema di coltura potrebbe essere una soluzione...
il mio cosiglio è di provare tecniche colturali diverse su piante robuste per poi applicarle a tutte le piante quando s ne presenti la necessità.
io ho così, come dicevo, una zattera con un platycerium insieme ad un ibrido di phalaenopsis (preso in vivaio 12 mesi ex vitro) e un pezzo di rhipsalis giusto per vedere come campano e come riuscire a farle campare in quelle condizioni. insomma provare per imparare.
;)

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MessaggioInviato: 26 mar 2009, 16:43 
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massimiliano ha scritto:
la zattera è meglio ancora dei vasi trasparenti, nel senso che ti permette di controllare lo stato delle radici e lo stato di idratazione delle stesse. quindi in linea di massima se tieni in una casa con valori normali di umidità un phal in vaso puoi anche tenerla su zattera solo che ti costerà molte più cure in quanto a baganature.


Penso che se tenessi su zattera una phal zatterata ( ma anche fosse in vaso ) a UR, mettiamo, 35%, si seccano le radici a solo diretto contatto con l'aria, quindi dovrei usare molto sfagno: appunto temo di non ottenere adesione delle radici direttamente su supporto suberoso. Questa l'esperienza a casa mia.. e ritorno al mio dubbio, come da domanda iniziale.

massimiliano ha scritto:
in buona sostanza questo criterio vale per tutte le piante epifite. se necessitano di umidità elevata per crescere bene devi dargliela comunque indipendentemente dal tipo di substrato in cui le farai crescere. alla stessa maniera piante che vivono bene anche in condizioni di scarsa umidità se messe in condizioni di umidità elevata potranno ricevere minori cure per quanto riguarda le innaffiature, in copenso è più facile fare errori di bagnature e portarle a marcescenze. in questo caso cambiare il sistema di coltura potrebbe essere una soluzione...


Non ho ancora provato ad accostare felci e orchidee su zattera assieme, mentre ho alcuni esemplari che convivono in vaso. Sono piante che provengono da serra, quindi la tipologia/frequenza di annaffiatura è giocoforza diversa. La trovo interessante ( la felce) intesa come indicatore del giusto grado di umidità a livello dello strato profondo del vaso, ma il vaso diventa piu' difficile da gestire soprattutto se si tratta di un orchidea che abbisogna di substrato con drenaggio perfetto: la massa radicale che produce una felce non è per nulla indifferente.

massimiliano ha scritto:
il mio cosiglio è di provare tecniche colturali diverse su piante robuste per poi applicarle a tutte le piante quando se ne presenti la necessità.


Sono d'accordo. Della cattleya su *Speck* (ihihih :D ) , ho la sorella piantata in contemporanea in vaso. Sono sempre molto preoccupata per l'apparato radicale della prima, ma come grado di idratazione ( sto aspettando che partano le radici) mi sembra che la zatterizzata stia meglio.


massimiliano ha scritto:
io ho così, come dicevo, una zattera con un platycerium insieme ad un ibrido di phalaenopsis (preso in vivaio 12 mesi ex vitro) e un pezzo di rhipsalis giusto per vedere come campano e come riuscire a farle campare in quelle condizioni. insomma provare per imparare.
;)


Ottima idea. Potrei provare con una phal ibrida che non ne vuole sapere di bark!!!! E dire che ho provato a rinvasare su 3 tipi di bark diversi. Se di tuo gradimento, ti mando volentieri delle taleine di Rhipsalis cassutha. Ne ho un vasone qui.

Ed infine una foto..per non limitarsi al sughero, seppur bello:
Immagine
si chiama "kokedama", una tecnica particolare.
Ci piantano davvero di tutto...

Con simpatia, Pepita


Ultima modifica di Pepita il 26 mar 2009, 16:52, modificato 1 volta in totale.

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BUUUUUUHHHHHHH!!!!!
ho appena fatto un intervento d'urgenza allo Speck
marciume al colletto sul nuovo getto.
( ma forse era già lesionata all arrivo, tapina me che non ho controllato a sufficienza)
:cry: :cry: :cry:
..son davvero senza parole.
Grazie di cuore comunque, a Massimiliano ( fammi sapere via mp per la Rhipsalis..! sarà un piacere mandartene un po' se vuoi provare) e a chi mi ha risposto esponendomi il suo punto di vista
ciao, e buona coltivazione a tutti
Pepita


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MessaggioInviato: 26 mar 2009, 20:04 
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grazie per le talee ma davvero ora non ho spazio, o meglio quel poco che c'è lo lascio per le cose che potrebbero arrivare dagli scambi!
...è più facile farle morire annegate che farle seccare...

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MessaggioInviato: 26 mar 2009, 23:38 
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massimiliano ha scritto:
...è più facile farle morire annegate che farle seccare...


...Me ne sono accorta...!!
:D :D :D
sob!


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