Pur consapevole del fatto che senza risultati non si può verificare l'efficacia di una tecnica, ho deciso di iniziare a scrivere qualcosa sui miei esperimenti in modo da condividere le mie idee con voi e ricambiare la gentilezza che avete sempre avuto rispondendo alle mie domande.
Ormai irrimediabilmente contagiato dagli esperimenti in laboratorio sulla coltura in vitro, durante l'internato di tesi, ho deciso di portarmi anche a casa questa passione.
Il primo ostacolo da superare in questo caso è sostituire i costosi ed efficaci strumenti di laboratorio con espedienti casalinghi che pur non avendo ugual efficacia possano, almeno in parte, produrre risultati positivi.
Preparazione dei vasetti:
I vasetti che avevo scelto all’inizio erano quelli usati per gli omogeneizzati dei bimbi che offrivano i vantaggi di avere una forma regolare, una apertura abbastanza grande e comoda per inserire gli espianti e una dimensione piccola in modo da evitare sprechi di terreno e spazio, tipici nell’uso di contenitori più grandi.
Procedo preparando il terreno di coltura, riempio i vasetti e vado con la bollitura per 25 minuti per sterilizzare il tutto.
Con mia grande delusione, i tappi non hanno tenuto (a parte 2 vasetti) e ho dovuto buttare tutto.
Ho deciso di passare allora a vasi della bormioli, misura da 0,15 Kg, decisamente più sicuri, ma molto più grandi.
Questi ultimi non mi hanno dato problemi.
Vasettino omogeneizzati
Vasetto bormioli
Per quanto riguarda il terreno di coltura, non fornisco per ora i dettagli, voglio vedere prima i risultati, ma dico subito che non è di quelli fatti in casa. Seguiranno discussioni sul terreno, sugli ormoni usati, sulla vecchiaia dei tessuti di partenza e sul tipo di tessuto utilizzato (speriamo
).
Non ho mai aspettato qualche giorno prima di usare i vasetti sterilizzati e infatti non ho mai avuto inquinamenti provenienti dal terreno.
La bollitura dei vasi in acqua con l’aggiunta di sale, per innalzare la temperatura di ebollizione, stermina tutti i cattivi.
Cappa sterile:
Sfidando la mia incapacità nel bricolage, ho costruito questa cosa che dovrebbe garantire la sterilità .
Per la verità era già fatta, ho dovuto solo fabbricare l’ultima parete, quella dove ho fatto i buchi, incollato i guanti e inserito le due cerniere.
Dentro la cappa troviamo:
.pinzette e cutter
.vaso contenente candeggina al 20% nel quale i tessuti stanno per 20 minuti
.vaso contenente candeggina al 5% per risciacquare i tessuti
.vasetto contenente alcool denaturato, dove sono immerse le estremità delle pinzette e la lama del cutter
.piattino di metallo per lavorare sui tessuti
.spruzzino contenente candeggina al 50% per spruzzare ogni cosa sia all’interno
.vasi contenenti il terreno e posti sul fondo della cappa
.eventuale carta per pulire le superfici ed eliminare le goccioline di soluzione al 50% che impediscono di vedere bene.
Molto utile è stato lo spruzzino che crea un’atmosfera interna satura di candeggina e credo ottima per la sterilità .
Per chiudere il tutto, non ho trovato niente di meglio del normale nastro adesivo, ma pare che funzioni, infatti nessun inquinamento da operazione.
Cella climatica:
Per mimare una cella climatica ho usato un acquario di 30 litri che riposava triste in cantina.
Per risolvere il problema dei tappi non trasparenti che riducevano fortemente la luce che ricevevano i tessuti, ho fissato con nastro adesivo fogli di alluminio sulle pareti.
Il risultato sembra buono e il neon scalda l’interno aumentando di 6-7°C la temperatura; se calcoliamo che nella mia stanza a gennaio ci sono 16°C con questo espediente arriveremo a 22-23°C (speriamo).
La pseudocella climatica prima di fissare l’alluminio anche sulla parete frontale.
I vasetti all'interno
Ho iniziato usando steli provenienti da varie phal e ora ho anche due vasetti appena seminati (grazie roby
)
Pareri, critiche, suggerimenti e altro sono ben accetti.