Ciao a tutti!
Vorrei cominciare col ringraziare
Giulio, Piera e Roby, che con i loro esperimenti mi hanno ispirata tanto
! Quindi…via con l’esperimento!
Formula impiegata per il terreno di coltura
1 l di acqua demineralizzata
8 gr di Agar Agar
2 gr di Carbone attivo
1,5 gr di Fertilizzante NPK (10-10-10)
20 gr di zucchero
1 vasetto di Omogeneizzato alla banana
2 cucchiaini di Latte di cocco condensato
Nota:Rispetto alle altre formule ho aumentato il carbone attivo per l’assorbimento degli essudati, non ho usato il 66F perché non lo trovavo e ho aggiunto il latte di cocco al suo posto. Misuro il pH ed è 6…vediamo !
Preparazione dei vasetti
Ho lavato bene vasetti e tappi con detersivo, lasciandoli a mollo per togliere le etichette. Successivamente li ho lavati di nuovo, sciacquati e messi a scolare su un piano pulito con alcool etilico. Quando erano quasi asciutti li ho passati con un panno pulito e li ho tappati.
Preparazione del terreno di coltura
Ho messo tutti i componenti in una pentola (tranne l’agar), ho aggiunto l’acqua e ho mescolare bene. Poi ho aggiunto anche l’agar scaldando a fuoco basso senza far bollire, mescolando fino a quando si è sciolto. Quindi ho versato il composto nei vasetti utilizzando un imbuto, mettendo circa 2-3 cm di terreno per vasetto.
Problema: il carbone attivo per acquari che non era abbastanza “in polvereâ€â€¦quindi non si è sciolto e ho dovuto recuperarlo alla fine sul fondo della pentola!
Sterilizzazione dei vasetti
Ho tappato i vasetti ben stretti e li ho messi nella pentola a pressione…non riuscivo a chiuderla!
Quindi ho ripiegato su una pentola abbastanza alta, con qualche straccio per non farli sbatacchiare, un paio di manciate di sale e cercando di coprirli con l’acqua…solo che, non essendo pieni, questi galleggiavano beatamente! Sperando funzionasse lo stesso ho acceso il gas e coperto con un coperchio. Da quando ha iniziato a bollire ho calcolato 40 minuti, sempre con il coperchio, controllando a vista che l’acqua non uscisse…che pazienza!
Dopo aver spento ho lasciato raffreddare i vasetti nell'acqua, senza toccarli, per tutta la notte. La mattina li ho trovati tutti sottovuoto
!
Ho sistemato i vasetti su una mensola che prende luce tutto il dì (NON diretta).
Avrei voluto aspettare
una settimana prima di procedere per controllare l’eventuale formazione di muffe o altro, ma al quarto giorno mi sono accorta che lo stelo della phalaenopsis che volevo usare stava cominciando a perdere tutti i fiori...quindi ho dovuto procedere in velocità !
29 maggio 2008
Sterilizzazione dell’area di lavoro
Ho rassettato la cucina e pulito bene il piano di lavoro, sgomberando i piani vicino a fornelli e lavandino e passando la scopa per terra.
Quindi ho preparato tutto ciò che mi sarebbe servito:
• i vasetti sterilizzati (chiusi),
• uno spruzzino con una soluzione al 20% di alcool.
• bicchiere con soluzione 30% di alcool
• una pinzetta metallica
• un paio di forbici
• un cutter (taglierino)
• uno spazzolino da denti
• rotolo di carta da cucina
• guanti di gomma
• griglia per lavorare sulla pentola
• pentola larga con acqua
• un contenitore con soluzione 50% di candeggina e una goccia di detersivo per piatti
• un contenitore con soluzione 15% di candeggina e una goccia di detersivo per piatti
• un contenitore con soluzione 3% di candeggina e acqua demineralizzata
Ho lasciato pinzette, spazzolino, forbici e taglierina nel bicchiere con la soluzione 30% di alcool. Poi chiudo le finestre e la porta e, invece di aspettare 20 minuti (come da manuale), aspetto un’oretta e mezza...giusto il tempo di un birrino al pub
!!
Dopo il birrino procedo allegramente ad una pulizia più approfondita spruzzando sul piano di lavoro la soluzione nello spruzzino.
Eccomi alla parte più delicata, da cui dipende buona parte dell’esperimento
!
Porto le piante in cucina, indosso i guanti e…via!
Preparazione dei nodi.
• Rimuovo gli steli dalla pianta con le forbici disinfettate
• Taglio i nodi col taglierino lasciando 2 cm sopra e 3,5 cm sotto, su un piattino su cui era stata spruzzata la soluzione nello spruzzino
• Sul piattino nuovamente disinfettato pulisco per bene i pezzi di stelo con lo spazzolino sciacquato sotto l’acqua e imbevuto della soluzione al 50% di candeggina
• Spazzolati per bene tutti i nodi li lascio 2-3 minuti nella soluzione 50% di candeggina, muovendoli ogni tanto
• Dopo 2-3 minuti sciacquo i pezzi di stelo nella soluzione 15% di candeggina e procedo alla rimozione della pellicina che copre la gemma, avendo cura di eliminarla bene
• Metto poi i pezzi nella soluzione di candeggina al 15% per 15 minuti “mescolando†ogni tanto
• Quando mancano ancora 5 minuti accendo la pentola con l’acqua per portarla ad ebollizione
• Dopo i 15 minuti sciacquo i pezzi di stelo nella soluzione 3% e, sterilizzato di nuovo il piattino, taglio ad ogni pezzo 0,5 cm sopra e sotto (nella soluzione 15% si cuociono un po’ le estremità !)
Nota: In teoria sarebbe meglio usare fusti sani, vigorosi, su cui solo pochi fiori sono fioriti, ed evitare i fusti vecchi! Siccome volevo godermi le fioriture delle mie prime phal…e considerati i miei tempi “biblici†i fusti che ho utilizzato son sani…ma avevan tutti i fiori già fioriti, alcuni dei quali anche già appassiti.
Procedura di impianto
Quando l’acqua bolle, sistemo la griglia sulla pentola.
Procedo nel seguente modo:
• Sul piattino taglio la parte sotto del pezzo di stelo in diagonale, in modo che la superficie a contatto col mezzo di coltura sia maggiore
• Apro il vasetto sul vapore
• Appoggio il tappo su un pezzo di carta da cucina spruzzata per bene con la soluzione nello spruzzino
• Prendo il pezzo di nodo pronto con le pinzette
• Posiziono il nodo nel vasetto orientato con la gemma verso l’alto
• Chiudo il vasetto sul vapore
• Passo al successivo
Alla fine, chiusi bene i barattoli li metto tutti su una mensola luminosa…aspetto e spero!!!
Devo dire che è stato più facile a farsi che a dirsi
(…scusate la pessima qualità delle foto…era solo per fare vedere la sistemazione finale!)
5 giugno 2008 (1 settimana dopo)
Ecco le foto dopo una settimana.
Una visione d'insieme
La phal gialla
la phal viola
Nel complesso mi sembra proceda...le gemme si sono gonfiate...nella prima non mi piace quell'alone nero in corrispondenza del tessuto che ho rimosso! Lo tengo d'occhio
!
Nota finale: Poiché le variabili in gioco sono molte…non mi aspetto nulla…ma ci spero tanto
. Infatti i possibili punti deboli di questo esperimento potrebbero essere i seguenti:
1. Non ho usato il 66F nel terreno di coltura
2. Non ho potuto aspettare almeno una settimana per vedere la “bontà †della sterilizzazione
3. Gli steli potrebbero essere già “vecchiâ€â€¦da qualche parte ho letto che bisognerebbe usare quelli in cui si è aperto solo un fiore!
4. Forse, mossa da eccesso di zelo nell’eliminare il tessuto che copre la gemma, ho danneggiato un po’ lo stelo…
Ho deciso di postare l’esperimento solo dopo una settimana perché spero che molti di voi più pratici in questo campo possano darmi qualche suggerimento per portare avanti l’esperimento al meglio
!
Grazie a tutti!
Alice