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oile
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Inviato: 29 ago 2016, 13:53 |
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Iscritto il: 31 mag 2014, 14:36 Messaggi: 36 Località: Ceva
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Masdevallia herradurae, originaria Colombia ed Ecuador, nella cordigliera centrale e occidentale dove cresce sugli alberi muscosi ad altitudini di 500 a 2100 metri, coltivata in ombra moderata, mantenuta costantemente umida, fertilizzazione 1/4, 75ppm, irrigazione osmosi inversa, 50 ppm, ur 80%, molta ventilazione.
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androide
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Inviato: 29 ago 2016, 17:14 |
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Iscritto il: 30 mar 2014, 15:19 Messaggi: 1009 Località: Milano
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ciao oile complimenti bellissime ma suggerirei se decidi di inserirle qui di indicare anche la coltivazione tipo pianta da serra fredda o temperata che vine coltivata con temperature.... così per chi si vuole cimentare con quella specie può essere utile ma è solo un suggerimento complimenti. o altrimenti puoi fare anche tu un archivio con le tue fioriture in fotoarchivio un saluto e grazie
_________________ Andrea
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oile
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Inviato: 29 ago 2016, 18:31 |
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Iscritto il: 31 mag 2014, 14:36 Messaggi: 36 Località: Ceva
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androide ha scritto: ciao oile complimenti bellissime ma suggerirei se decidi di inserirle qui di indicare anche la coltivazione tipo pianta da serra fredda o temperata che vine coltivata con temperature.... così per chi si vuole cimentare con quella specie può essere utile ma è solo un suggerimento complimenti. o altrimenti puoi fare anche tu un archivio con le tue fioriture in fotoarchivio un saluto e grazie Sono quattro anni che mi cimento con Masdevallia e Dracula, prima non mi sono cimentato scoraggiato da chi lo aveva fatto, per sfida con me stesso ho voluto provare. La difficoltà maggiore che ho incontrate è quella di contenere le temperature, nella mia serra sono al limite, anche se raramente raggiungo i 28° grazie all'impianto "fog", il quale oltre a mantenere sotto controllo l'umidità relativa mi abbassa di qualche grado la temperatura, comunque sarebbe bene non superare i 25°, di notte le trasferisco su di un terrazzo dove prendono la rugiada, questo mi sarà possibile fino a quando la temperatura notturna non scenderà sotto i 13°, forse l'ideale sarebbe un cooling, ma sino al momento non ho avuto grossi problemi, in futuro si vedrà. Consiglio se volete coltivarle in vaso di utilizzare un mix di bark (utilizzo Orchiata) fine e sfagno tagliato a pezzetti, miscelati al 50%, mentre quelle coltivate in zattera utilizzo gambi di felce tagliati a strisce, sfagno e muschio. Metto lo sfagno sul sughero, sopra metto uno strato abbondante di gambi di felce, fisso il tutto con filo da pesca, inserisco la Masdevallia o la Dracula e sopra sistemo del muschio, in questo modo si trattiene l'umidità e non si formano ristagni di acqua, mai lasciare che l'apparato radicale asciughi completamente, ma deve sempre essere umido, spero vi possa essere di utilità e se vi servono ulteriori notizie chiedete.
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Gregor
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Inviato: 30 ago 2016, 21:37 |
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Iscritto il: 16 gen 2006, 11:34 Messaggi: 1043 Località: Valle d'Aosta
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Masdevallia herradurae è classificata come orchidea da serra fresca/intermedia pertanto non particolarmente difficile alle temperature che hai citato. A mio avviso le specie di difficile coltivazione in climi non freschi/freddi sono altre.
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oile
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Inviato: 2 set 2016, 13:58 |
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Iscritto il: 31 mag 2014, 14:36 Messaggi: 36 Località: Ceva
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Gregor ha scritto: Masdevallia herradurae è classificata come orchidea da serra fresca/intermedia pertanto non particolarmente difficile alle temperature che hai citato. A mio avviso le specie di difficile coltivazione in climi non freschi/freddi sono altre. Non ho mai asserito che la Masdevallia herradurae è da ritenersi difficile, comunque a mio modesto parere non esistono orchidee difficili, se si è in grado di ricreare il loro habitat naturale; "ho asserito che ho atteso parecchio tempo prima di cimentarmi con le Masdevallia e le Dracula" perché non ero in condizioni di poterle coltivare, come sono stato in grado di soddisfare le loro necessità le possiedo entrambe e con ottimi risultai. Ho il massimo rispetto per l'esistenza di ogni essere vivente, compresi quella del mondo vegetale e prima di cimentarmi con una specie voglio essere sicuro di poter rispettare al 100% le sue esigenze di vita, in alternativa ci rinuncio.
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Gregor
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Inviato: 2 set 2016, 18:28 |
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VIP |
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Iscritto il: 16 gen 2006, 11:34 Messaggi: 1043 Località: Valle d'Aosta
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L'habitat che si ricrea in serra (o in qualsiasi altra condizione di coltivazione) non sarà mai identico a quello naturale. Nelle collezioni amatoriali coesistono spesso specie che provengono da climi diversi, se non diversissimi. Sì può, se la serra è decisamente grande e con le adeguate apparecchiature, andare a posizionare le specie a seconda delle zone della serra che hanno un microclima il più vicino possibile a quello di provenienza, ma è un gioco per approssimazione, quasi sempre o a meno che non si coltivi la specie nel territorio di appartenenza. Coltivare le orchidee è un po' come avere i pesci nell'acquario, bisogna sempre fare continui aggiustamenti perché la cattività non è la natura, nonostante tutta la cura che ci si possa mettere. Secondo me esistono specie più adattabili di altre, è qui secondo me la differenza tra facile e difficile.
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oile
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Inviato: 10 set 2016, 21:05 |
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Iscritto il: 31 mag 2014, 14:36 Messaggi: 36 Località: Ceva
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Gregor ha scritto: L'habitat che si ricrea in serra (o in qualsiasi altra condizione di coltivazione) non sarà mai identico a quello naturale. Nelle collezioni amatoriali coesistono spesso specie che provengono da climi diversi, se non diversissimi. Sì può, se la serra è decisamente grande e con le adeguate apparecchiature, andare a posizionare le specie a seconda delle zone della serra che hanno un microclima il più vicino possibile a quello di provenienza, ma è un gioco per approssimazione, quasi sempre o a meno che non si coltivi la specie nel territorio di appartenenza. Coltivare le orchidee è un po' come avere i pesci nell'acquario, bisogna sempre fare continui aggiustamenti perché la cattività non è la natura, nonostante tutta la cura che ci si possa mettere. Secondo me esistono specie più adattabili di altre, è qui secondo me la differenza tra facile e difficile. Non condivido le tue affermazioni, sono quasi 60 anni che mi occupo di fotografia, bonsai e orchidee, il primo professionalmente, l'esperienza mi insegna che la differenza tra il facile e il difficile sta in quello che si sa fare e quello no; nulla è impossibile, tutto dipende da quanto impegno e ingegno siamo disposti a spendere per ottenere il risultato che ci prefiggiamo.
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