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piera
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Inviato: 5 nov 2012, 22:37 |
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Iscritto il: 21 ott 2005, 23:34 Messaggi: 10580 Località: Provincia di Bergamo - mt 550 slm - zona climatica 7b (USDA)
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Ciao, ummmmhh... qui urge l'intervento ed il parere del nostro Grande Seminatore!!!
_________________ ciaociao piera
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aleale
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Inviato: 5 nov 2012, 22:42 |
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Iscritto il: 29 ott 2012, 16:14 Messaggi: 91 Località: mentone francia
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beh speriamo che risponda... ciao
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ugogaggeri
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Inviato: 6 nov 2012, 8:06 |
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Iscritto il: 12 dic 2009, 21:46 Messaggi: 195 Località: Basaluzzo(AL)Temp:max+38min-20
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[quote="oxysporium"ci sono semi di orchidee delicatissimi che non sopporterebbero neanche lo 0,5% di candeggina per cui a quel punto posso modificare il rapporto tra acqua e candeggina...cosa che non posso fare con dei gas...
Invece si che si può anche con i gas , basta limitare i tempi di esposizione (al gas)dei semi , in quanto il metodo della sterilizzazione gassosa serve a disinfettare l aria all'interno del barattolo , i semi e la superficie su cui devono germinare.
P.s e' tutto spiegato nel topic della sterilizzazione gassosa.
Ciao GUGLI
_________________ Guglielmo
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oxysporium
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Inviato: 6 nov 2012, 8:58 |
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Iscritto il: 26 dic 2010, 11:41 Messaggi: 94 Località: Teramo - C-da Prognetto (500 s.l.m.)
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il tempo di esposizione si ma non potrò sapere mai nulla sulla concentrazione di cloro che attacca tutte le superfici interne all'area di semina....mentre con la soluzione si !!!!! se posso controllare solo il tempo e non la concentrazione sono bello che fregato!!!
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roby
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Inviato: 7 nov 2012, 16:29 |
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Iscritto il: 9 giu 2007, 15:00 Messaggi: 3740 Località: Napoli
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Ciao eccomi a rispondere ai vostri questiti.
Quale delle due sia migliore dipende da cosa devo seminare, e dalle finalità .
Partiamo dalle finalità : Sono un pofessionista e devo seminare una gran quantità di capsule secche e aperte e poi vendere le mie semine. Utilizzerei il metodo classico della cappa sterile, essendo tra l'altro un professionista non farei uno scatolone rivestito, ma mi procuro una cappa sterile seria con filtri Hepa.
Sono un professionista devo seminare una rara orchidea molto sensibile all'ipoclorito di sodio, uso la sterilizzazione gassosa (Il motivo per cui fu messa a punto la tecnica della sterilizzazione con i vapori di ipoclorito di sodio in un laboratorio giapponese era finalizzata proprio a casi come questi) NB. Io ho solo adattato la tecnica ai barattoli, ma la sterilizzazione con i fumi di ipoclorito non l'ho sperimentata io, ma un laboratorio giapponese.
Sono un dilettante e voglio seminare una capsula, senza dannarmi l'anima, userei la sterilizzazione gassosa, è molto più pratica e se ottengo anche solo l'80 90% delle piante che ho seminato ne ho a sufficienza per ucciderne una al giorno nei prossimi 10 anni.
ora rispondo al discorso sul fatto sulle dosi, e tempi. Tra le due tecniche di sterilizzazione dei semi quello che crea meno problemi sulle dosi di trattamento è proprio la sterilizzazione gassosa, infatti basta non superare le 4 5 ore di esposizione e possono essere sterilizzati tutte le tipologie dei semi, insomma tra le 3 e 5 ore hai tutto il tempo di gestire la cosa. Nella sterilizzazione classica invece i tempi di cui si discute sono dell'ordine dei secondi, per cui sbagliare è molto più frequente che non nella sterilizzazione gassosa. Inoltre non dimentichiamo che nella sterilizzazione classica dei semi questi poi vanno risciacquati, e la cosa non è così semplice. Se si effettuano sterilizzazioni di semi resistenti, e si sterilizza con piccolissime dosi di ipoclorito (>= a 0,5 ml/l) il risciacquo può essere evitato, ma molti semi come per esempio le cattleye non tollerano nemmeno questa minima quantità di ipoclorito per lungo tempo, per cui il risciacquo diventa necessario.
Quest'ultima cosa a mio avviso è la parte più difficile del metodo classico, in quanto senza attrezzature adeguate (filtri da anteporre alla siringa di risciacquo), la quantità di semi che perdiamo è eccessiva, sia perchè li sputiamo fuori sia perchè nel frattempo che cincischiamo nel risciacquo l'ipoclorito continua la sua azione e i semi vanno al creatore.
Detto questo la scelta spetta a chi opera, quello che posso dirvi è quello che mi viene riferito e del perchè alcuni oltre oceano hanno preso di buon grado l'utilizzo della mia tecnica(in Italia sono a conoscenza solo di 3 o 4 persone che la stanno utilizzando) Esempio: Persone che hanno pensato fosse più semplice introdurre questa tecnica nelle scuole, perchè notoriamente (come anche in Italia) le scuole non hanno soldi per comprare attrezzature sofisticate. Persone che non hanno manualità a costruirsi un minimo di attrezzatura per la semina classica. Persone che trovano difficile muoversi in spazi angusti Persone che l'esposizione ai vapori di ipoclorito di sodio, per molto tempo, creano problemi di salute (è questo il mio caso, infatti dopo ogni semina con la cappa sterile avevo seri problemi di respirazione per tutta la notte). Certo se si riesce a fare una cappa a tenuta stagna questo problema non esiste, ma c'è da dire che riuscirci non è cosa semplice.
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aleale
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Inviato: 7 nov 2012, 17:04 |
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visitatore |
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Iscritto il: 29 ott 2012, 16:14 Messaggi: 91 Località: mentone francia
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ciao roby graie per l'interessamento..
una domanda.. tu hai detto che bisogna avere una siringa per mettere i semi che devono essere disinfettati.. ma se la capsula viene aperta già dentro la cappa sterile e già sterilizzata bisogna farlo lo stesso??
anche perchè avevo letto che i semi dentro alla capsula non hanno bisogno di essere disinfettati...
quindi in poche parole per la sterilizzazione gassosa la puoi fare in anbiente circostante.. e i semi verrebbero messi prima.
grazie
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oxysporium
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Inviato: 7 nov 2012, 18:18 |
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Iscritto il: 26 dic 2010, 11:41 Messaggi: 94 Località: Teramo - C-da Prognetto (500 s.l.m.)
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se la capsula è verde (chiusa), i semi all'interno sono completamente sterili...perciò quello che si deve fare è sterilizzare solamente la capsula con alcol o soluzione di NaClO (giusto roby?!) mentre se è aperta è contaminata percui bisogna sterilizzare a fondo... Roby io dicevo che per quanto riguarda la sterilizzazione gassosa (indipendentemente da chi l'ha introdotta e inventata) mi sembra un pò empirica e ti spiego il perchè: quando in laboratorio preparo una soluzione, devo fare dei calcoli tra percentuali e moalrità ...quindi alla fine nella soluzione so perfettamente quanto NaClO c'è...al contrario nella gassosa io non so quanto satura è l'atmosfera all'interna del barattolo...il tempo ovviamente è possibile controllarlo ma la concentrazione no...perciò io faccio affidamento al metodo con la cappa sterile! io a casa non ho una cappa Hepa ma avendo studiato bene come sono costruite ed il principio ho cercato di ricrearmela a casa utilizzando un contenitore ampio di plastica, bucandolo ai lati per inserire le mani ecc ecc!! posso arrivare fin qui perchè nn ho 5000 euro da spendere per me è più semplice seguire un protocollo studiato a monte e non fare le meches agli embrioni di orchidea comunque battute a parte...ognuno utilizza il metodo a lui più congeniale...come hai detto tu e questo lo stra-quoto!!! Ti volevo chiedere...sarebbe possibile inserire i barattoli con i semi dentro ad una busta di plastica e poi spruzzarci l'ipoclorito di sodio?! giusto per semplificare ulteriormente la procedura...per non fare gli strati ed il foro al coperchio...
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roby
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Inviato: 7 nov 2012, 19:43 |
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VIP |
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Iscritto il: 9 giu 2007, 15:00 Messaggi: 3740 Località: Napoli
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Dunque quello che dici relativamente alle soluzioni è perfetto, ed è necessario farlo poichè se sbagli addio semini. In pratica essendo la soluzione a diretto contatto con le cose da sterilizzare è imprescindibile sapere quanto cloro attivo è presente nella soluzione che andiamo ad usare, infatti se per assurdo usassimo una soluzione di ipoxlorito di sodio al 5% (che poi è la diluizione che si ha nella varechina che compriamo) in pochi decimi di secondo i nostri semini andrebbero al creatore.
Per quanto riguarda la sterilizzazione con i vapori di ipoclorito di sodio il discorso è analogo, faccio un piccolo inciso: aver detto che non sono stato io a metterlo a punto non era solo per sottolineare la paternità , ma per sottolineare il fatto che il metodo originale non è empirico, ovvero in laboratorio hanno stabilito quanto ipoclorito di sodio doveva essere utilizzato e in che volume era necessario porre i semi per ottenere i risultati desiderati.
Ora io che ovviamente non ho un laboratorio, e per quanto mi necessitava non potevo usare i volumi indicati, ho dovuto fare una serie di prove prima di raggiungere un risultato prossimo a quelli indicati nel protocollo originario (per cui il mio di metodo è sicuramente empirico, o se meglio vogliamo definirlo, tarato per approssimazione).
Da quanto appeno detto, si evince anche la risposta alla tua domanda, ovvero se sia possibile o meno fare l'operazione in una busta invece che usare il tampone etc. etc.. Con i tempi e le dosi che ho descritto nel mio post non è possibile farlo (poichè cambia volume del contenitore e dose di ipoclorito). Ciò non toglie che partendo da zero e ritarando il tutto in base alla quantità di ipoclorito di sodio che introduci nella busta, in base al volume della stessa, è ovviamente possibile trovare i parametri giusti.
A questo punto ovviamente la cosa può sembrare ancora di più empirica, ma a ben guardare lavorando a casa con i prodotti che abbiamo è empirico anche la soluzione che facciamo con la varechina domestica, ovvero se si usa una marca si ha una concentrazione se si usa un'altra marca la concentrazione sarà notevolmente diversa. Per cui diluire la varechina al 10% da come risultato tanti valori diversi per quante sono le marche di varechina che si vendono, e a questo aggiungo anche tanti risultati diversi tanti quanti sono i giorni trascorsi dall'apertura della bottiglia di varechina.
Insomma non dimentichiamo che noi lavoriamo con materie prime casalinghe che fanno andare al diavolo qualsiasi calcolo si voglia fare, insomma come leggerai in seguito la precisione con questi elementi è impossibile.
Qualche tempo fa ho pensato di ripicchettare delle plantule, ma non avendo trovato al supermercato la ACE ho comprato una generica varechina CONAD. Tutto avrei pensato tranne che quest'ultima contenesse più ipoclorito dell'ACE (entrambe in etichetta riportano non meno del 5%), tanto che mentre con ace posso permettermi i ripicchettaggi esponendo le plantule per circa 1 ora e 30 minuti, con la seconda esponendo allo stesso tempo invece ho trovato le plantule trasparenti. Questo per dire che se l'avessi usata per disinfettare i semi con il metodo classico probabilmente anche in quel caso avrei ucciso i semi.
@aleale come ti diceva oxysporium se la capsula è integra e usi la cappa sterile devi solo sterilizzare il baccello esterno, se usi la sterilizzazione gassosa, poco importa che sia chiusa o aperta.
Visto che vuoi provare entrambe le soluzioni, puoi provare la cappa sterile quando la capsula è chiusa, poi ovviamente finita questa semina dovrai tirarla fuori dalla cappa sterile, e a quel punto potrai provare in una semina successiva la sterilizzazione gassosa.
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oxysporium
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Inviato: 7 nov 2012, 20:14 |
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Iscritto il: 26 dic 2010, 11:41 Messaggi: 94 Località: Teramo - C-da Prognetto (500 s.l.m.)
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grazie roby, condivido appieno la tua spiegazione!!! volevo domandarti...online ci sono siti web dove si potrebbero reperire capsule?! mi sto ripreparando per un'altra semina e vorrei ampliarla seminando più specie....grazie
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aleale
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Inviato: 7 nov 2012, 23:19 |
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visitatore |
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Iscritto il: 29 ott 2012, 16:14 Messaggi: 91 Località: mentone francia
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ciao a tutti..
volevo farvi un'altra domanda..
oggi ho fatto una prova del terreno di coltivazione dei semi.. ho comprato il carbone attivo ma quello che assomiglia al pellet come forma... deve cmq sciogliersi o lo devo fare in polvere??
grazie
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oxysporium
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Inviato: 8 nov 2012, 9:28 |
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Iscritto il: 26 dic 2010, 11:41 Messaggi: 94 Località: Teramo - C-da Prognetto (500 s.l.m.)
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Buongiorno!! Il carbone attivo io lo polverizzo sempre...in maniera tale che si scioglie prima e meglio!!
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roby
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Inviato: 8 nov 2012, 11:16 |
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VIP |
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Iscritto il: 9 giu 2007, 15:00 Messaggi: 3740 Località: Napoli
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oxysporium ha scritto: grazie roby, condivido appieno la tua spiegazione!!! volevo domandarti...online ci sono siti web dove si potrebbero reperire capsule?! mi sto ripreparando per un'altra semina e vorrei ampliarla seminando più specie....grazie Ciao non ho mai comprato semi on line, salvo le terrestri che prendo da questo sito http://forum.terrorchid.org/seedbank.php , sono gratuiti, bisogna iscriversi, puoi contribuire con le donazioni e puoi ricevere dei semi. Insomma una banca del seme
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oxysporium
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Inviato: 8 nov 2012, 12:40 |
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Iscritto il: 26 dic 2010, 11:41 Messaggi: 94 Località: Teramo - C-da Prognetto (500 s.l.m.)
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ok registrato!!! grazie
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Ronin
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Inviato: 8 nov 2012, 17:49 |
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Iscritto il: 11 gen 2006, 18:30 Messaggi: 2310 Località: Cologna Veneta (Verona)
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Credo sia però anche giusto dire che la semina di parecchie specie di terricole sia una faccenda abbastanza più complicata che quella delle epifite, per cui sarebbe il caso di "farsi le ossa" con piante iù semplici prima di darsi alle terrestri, specie se sono quelle di ambienti temperati o freddi...
_________________ "Infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio
perchè con questa spada
vi uccido quando voglio."
F. Guccini, Cirano
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