Danilo, grazie per l'aiuto
allora adesso ho una bradei...vado a cambiare il cartellino!
Diletta: grazie, ma ancora sono ammaliatissima dalle tue ultime foto...
Stefano: grazie!
Spulky: non hai feeling con questo tipo di piante?
Allora ti racconto cosa ha dovuto sopportare questa bradei e poi decidi...
Comprata su zattera il giorno di Natale 2008 (sarò breve
) e messa in orchidario, non ha gradito.(l'unica cosa che importa loro sono le temperature!!!! Basse le minime notturne, capra che ero...lo sapevo ma ho voluto provare lo stesso perchè ci satva troppo bene
), dunque al calduccio ha cominciato a seccare le radici e non cresceva.
Sfrattata dall'orchidario, l'ho invasata e messa su un davanzale di finestra (non avevo ancora la veranda a disposizione) e lei poverina, ha ricominciato a fare pseudobulbi...
a quel punto è entrato in scena Topetto.
Topetto, creatura dal nome dolce e inoffensivo, è in realtà un feroce gatto di 9 chili.
Credo che un giorno abbia deciso di attuare il suo piano di sterminio e che si sia mangiato tutti gli pseudobulbi in soli 10 minuti. Peggio del Napalm.
Beh, a quel punto disperavo di poterla recuperare, le ho dato un pochino di Sinergon diluitissimo ed ho pregato.
Con grande sorpresa, sempre su quel davanzalino ad est, beneficiando dei numerosi spifferi gelidi che filtravano dai vetri non isolati, la poverina si è rimessa a sfornare pseudobulbi, sebbene mooolto più piccoli del normale. (e che volevamo pretendere, dopo i maltrattamenti subiti?). Topetto è stato tenuto a debita distanza, sebbene abbia più volte riprovato ad effettuare raid distruttivi.
Infine, traslocata in veranda a casa nuova, appiccicata al telo in pvc che funge da vetrage, (10 gradi notturni quest'inverno), sempre esposta ad Est, i nuovi pseudobulbi si sono fatti più grossi e ciccioni. Finchè uno ha schiuso la foglia e dentro c'era la sorpresa tanto attesa.
Dopo questo raccontino possiamo fare alcune conclusioni:
1) se esistesse un'assistente sociale per piante, credo proprio che mi avrebbero tolto l'affidamento di questa
2) il punto cruciale sono le minime basse invernali e una buona dose di sole tutto l'anno.
3) credo che altre specie, dopo una serie di errori così grossi di coltivazione, avrebbero necessitato di metodi di "rianimazione" molto più intensivi (vedi sfagnoterapia e cose simili). Non so, Danilo potrebbe smentirmi e lo prego di intervenire se sto dicendo castronerie, ma mi sembrano delle "dure a morire" queste piante. Al contrario, se non gli offri le condizioni che desiderano, non vedrai mai una buona crescita o fiori.
Queste,ripeto, sono solo le mie impressioni...magari ho solo avuto fortuna, ma sarebbe interessante che qualcun altro riportasse la sua esperienza rupicola per confermare o smentire ciò che ho riportato. (benchè mi renda conto che di maltrattamenti simili non sono mica capaci tutti eh...
)