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stemz73
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Inviato: 25 mag 2012, 17:50 |
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Iscritto il: 25 mag 2012, 15:56 Messaggi: 6 Località: Lissone (Monza e Brianza)
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Ciao mi sono letto tutti i topic a riguardo e ho tratto le seguenti conclusioni: 1) è una cultura che semplifica la gestione delle annaffiature garantendo una maggiore autonomia; 2) da risultati apprezzabili in una fase iniziale, risolvendo spesso alcuni problemi e in particolare l’idratazione; 3) a lungo termine per cause non chiare porta ad “esaurire†la pianta e non consente di tornare al bark.
Prima di cimentarmi in questa avventura volevo conoscere le esperienze di voi veterani e capire se concordate con l’idea che mi sono fatto. Grazie dei consigli Stefano
PS: peccato non avere aggiornamenti dal mio omonimo, il thread poteva diventare una “prova sul campo†dei pro e contro di questa tecnica
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piera
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Inviato: 25 mag 2012, 19:15 |
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Iscritto il: 21 ott 2005, 23:34 Messaggi: 10580 Località: Provincia di Bergamo - mt 550 slm - zona climatica 7b (USDA)
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Ciao, penso che le tue conclusioni per quanto riguarda quel poco che so e dalla mia esperienza personale siano corrette: altrimenti saremmo tutti qui a coltivare le orchidee in semi idroponica.. Mi viene da aggiungere che se ne avessi una in surplus potresti sempre provare: si impara parecchio.....
_________________ ciaociao piera
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saretta^^
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Inviato: 26 mag 2012, 14:18 |
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Iscritto il: 24 ago 2011, 21:53 Messaggi: 76 Località: Sardegna, Villacidro (MD)
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Scusate l'intromissione ma vorrei spiegarvi cosa ho fatto e vorrei una spiegazione a ciò che è successo Io ho usato la semi idroponica per far crescere le radici alle phal appena uscite dalla sfagnoterapia, poi le ho messe nello sfagno e poi nuovamente rinvasato in bark misto a sfagno... è stata una cosa un pò lunga per il fatto dei continui rinvasi ma le radici sono cresciute molto più in fretta, e mettendole nello sfagno non hanno avuto un cambiamento così grande, perchè comunque fornisce abbastanza umidità poi quando le ho messe nel bark è successa una cosa piuttosto inaspettata si sono reidratate velocissimamente le foglie, anche quelle più messe male, mentre in idroponica rimanevano moscie e sembravano ammosciarsi sempre di più sapete spiegare questo fenomeno??
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piera
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Inviato: 26 mag 2012, 14:41 |
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Iscritto il: 21 ott 2005, 23:34 Messaggi: 10580 Località: Provincia di Bergamo - mt 550 slm - zona climatica 7b (USDA)
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Ciao, le radici non erano sufficienti per assorbire tutta l'acqua necessaria affinchè le foglie della pianta tornassero ben idratate. I vari passaggi che racconti però erano inutili: bastava lasciare la pianta in sfagnoterapia fino alla comparsa delle radici ed invasare in bark affinchè le radici si adattassero al nuovo substrato senza, porelle, diventare matte ad ogni cambio substrato. Le radici non crescono più in fretta a secondo del substrato in dotazione ma dalle condizioni dall'ambiente di coltivazione e quel che incide maggiormente è la temperatura, oltre alla forza stessa che la pianta ha in sè.
_________________ ciaociao piera
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saretta^^
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Inviato: 26 mag 2012, 18:34 |
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Iscritto il: 24 ago 2011, 21:53 Messaggi: 76 Località: Sardegna, Villacidro (MD)
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Ciao Piera, ho dimenticato di dire che ho voluto mettere in vaso la pianta perchè altrimenti avrei dovuto usare un vaso troppo grande perchè le radici crescevano in orizzontale cmq diciamo che è stata colpa del mio continuo cambiare idea, volevo coltivarle in idroponica ma non sembrava essere un granchè, le radici si raschiavano e diventavano nere nella punta, quindi le ho messe in sfagno per non causarle uno stress troppo grande
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amanda
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Inviato: 27 mag 2012, 13:50 |
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Iscritto il: 1 ago 2005, 14:23 Messaggi: 42 Località: Milano
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Per quel che riguarda i vasi da idro posso dirvi come faccio io, uso i vasi quelli proprio da idrocoltura (vaso interno + vaso esterno). C'è da dire che uso misure belle comode e anche senza lasciare acqua sotto rimane tutto bello umido per un po'. Non copro le radici di argilla fino al colletto, ma ho posizionato un po' di muschio per gli ultimi 2cm, in questo modo riesco sempre a vedere di che colore sono le radici(verdi o argentee), e per i controlli generali e delle punte sfilo il vaso interno, si intravede sempre qualcosa.
Riguardo alle conclusioni sul lungo periodo se ne era parlato anche negli altri post. In sostanza le cause più accreditate che potrebbero aver causato la morte delle piante possono essere stati (a parte errori che si possono fare anche in bark) quello di non aver cambiato mai l'argilla, aver quindi sottovalutato i depositi salini dei concimi e usato acqua non demineralizzata con conseguente accumulo anche di calcare e sballo totale dei valori del ph. Le mie personalissime conclusioni sono quindi che va tenuto ben sotto controllo quello che si sta facendo, perchè l'idro può risolvere tutti quei problemi legati a marciumi, funghi, insetti e tutto il tripudio di drammi organici derivati dalla decomposizione del substrato e di parti della pianta. Ma dall'altro lato bisogna badare bene a ciò che accade tra le pallette e soprattutto alle pallette di argilla.
[non so se avete notato quanta pubblicità sta facendo il sito di idroponica.it leggendo tra le guide che hanno sui loro sistemi e prodotti come concimi & co, ci si riesce a fare un'idea generica di come vanno gestite le piante in idro, e di quanta attenzione si deve fare a tutta la parte chimica usando queste tecniche]
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richy
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Inviato: 28 mag 2012, 23:22 |
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frequentatore |
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Iscritto il: 5 nov 2011, 13:48 Messaggi: 472 Località: Cantù (co)
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@stemz73, condivido quello che dice Piera, se vuoi sperimentare parti con qualche pianta. Io è da tempo che sono passato all'hydro (chiamiamola idrocultura passiva) e ho iniziato proprio sperimentando prendendo spunto dal tread di Silvio e dopo aver letto molto sull'argomento. Infatti ci sono diversi siti stranieri dove l'argomento è trattato diffusamente e dove si trovano interessanti informazioni di base e le esperienze degli appassionati collezionisti di orchidee, che da decenni utilizzano questo sistema di coltivazione. In Italia è ancora poco praticato. Se ti può essere utile ti riporto la mia esperienza e ti sottolineo gli aspetti che considero importanti per la buona riuscita di questo sistema di coltvazione: 1) per passare all'hydro la pianta deve essere in salute e con nuove radici in crescita. 2) L'argilla espansa deve essere di buona qualità . 3) la concimazione deve essere continua e calibrata con almeno un lavaggio al mese per eliminare gli accumuli salini. 4) è essenziale usare acqua da osmosi (in alternativa si può usare anche quella piovana con correttori di PH). Nella prima fase dopo il rinvaso in argilla, che può durare diverse settimane, la pianta ha necessità di non essere stressata per generare le nuove radici; quindi è essenziale caldo alle radici, umidità costante sopra il 70% e una luce non intensa. Io ho costruito una serretta per radicazione per ottenere il massimo in poche settimane e l'argilla viene trattata prima con Siapton per almeno 48 ore. Mi fermo perchè non voglio monopolizzare il tuo tread, ma ci sarebbero ancora tante cosa da dire sull'argomento. Concludo dicendo che sicuramente con l'hydro, come per la coltivazione classica in bark, è necessario seguire qualche accorgimento per ottenere buoni risultati e che solo con la pratica e l'esperienza duratura, si può constatare o semplicemente affermare che è un sistema "vincente"... io, non amando dare giudizi, preferisco dire che è una valida "alternativa"! Quindi se si vuole sperimentare questa valida alternativa è meglio provare con qualche pianta così come consigliato da Piera e anche da Giulio (il proprietario del sito) in altro post (e loro di esperienza ne hanno veramente tanta), prima di passare a tutta la collezione come ho fatto io! richy
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roby
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Inviato: 29 mag 2012, 10:28 |
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Iscritto il: 9 giu 2007, 15:00 Messaggi: 3740 Località: Napoli
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Io sto sperimentando con delle masdevallia, e tanto per partire male dico che non brillavano in salute, o meglio le loro radici non erano il massimo!!! Ma ho voluto provare lo stesso. E' pochissimo tempo che ho iniziato, circa un paio di mesi, quindi presto per dare giudizi o trarre conclusioni, per ora riporto solo che le piante stanno bene, le radici sembrano crescere e anche nuove foglie. Vi terrò aggiornati in seguito. Sul fatto invece che il sistema non funzioni nel lungo periodo ho i miei dubbi, e concordo sul fatto che fare un' affermazione di questo tipo implica la certezza di aver eseguito tutto a dovere, dai risultati che vedo su altri forum, e dal fatto che alcune persone coltivano da anni esclusivamente in S/H, mi sorge il dubbio che se si sono avuti risultati negativi è dovuto come sempre al fattore personale e non alla bontà o meno della tecnica.
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piera
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Inviato: 29 mag 2012, 12:46 |
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Iscritto il: 21 ott 2005, 23:34 Messaggi: 10580 Località: Provincia di Bergamo - mt 550 slm - zona climatica 7b (USDA)
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Ciao, secondo me invece non bisogna fare paragoni con l'estero: noi siamo indietro anni luce, specialmente con i fertilizzanti specifici, introvabili in Italia, poichè credo che per funzionare sul lungo periodo siano essenziali. Inoltre, per poter dire giustamente/consigliare bisognerebbe fare il confronto di *coltivazione personale* nel proprio ambiente inerente la crescita/fioritura con almeno due piante dello stesso clone, coltivate per svariati anni e NON di un solo anno poichè il frutto del primo anno, circa, è dato dalla coltivazione precedente. Questo perchè, come ho già scritto altra volta, ho letto su siti esteri varie esperienze fatte proprio in questo modo e dopo il periodo lungo le differenze erano sostanziali e sono tornati alla coltivazione normale. Mi dispiace non avere salvato i links e siccome sono già alcuni anni che li ho letti non saprei proprio dove cercarli: erano davvero interessanti. All'inizio è tutto semplice - nonchè noiosissimo per me, ma poi bisogna avere conoscenze specifiche e *profonde* della pianta per poter continuare. Quando parlo di lungo periodo per me è inteso dopo i 5 anni almeno, ma già dopo i 3 anni ci sono problemi di crescita non indifferente se non si hanno i fertilizzanti appositi per la specifica pianta e che io non ho, tenendo presente che ogni pianta reagisce a modo suo con questo tipo di coltivazione: ci sono piante che hanno il *periodo lungo* superiore ad altre. Chi vi parla coltiva le piante tropicali in *idroponica vera* da 20 anni circa confrontandola sempre con la coltivazione normale, ma dopo *il periodo lungo* irrimediabilmente tornano al Creatore - non mi interessa salvarle: sono *prove sceme* - anche se ho trovato il modo di farle vivere un pochetto di più - ma niente di che - e devo ammettere mio malgrado che c'è una notevole differenza di risultati tra la idroponica e la coltivazione in substrato. Naturalmente con i prodotti che ho personalmente senza andare a cercare altro. Mentre, da una *mia prova scema* in corso per imparare, ho una phal coltivata sempre in *idroponica vera* dal 2009 ma già ada un mese dà segni di squilibrio e l'ho passata da qualche settimana in S/H, vedremo chi la spunta!! Con questa phal ho il paragone/confronto con altra identica e dello stesso clone coltivata in terriccio normale. Naturalmente è un mio personalissimo pensiero dettato esclusivamente dalla mia esperienza personalissima con quel niente che conosco..... e, sempre secondo me, da quel poco che mi hanno insegnato le mie piante, in *idroponica vera* le radici invecchiano e muiono molto più in fretta, e non sempre al ritmo della pianta stessa per emettere le nuove, rispetto ad una S/H, mentre durano maggiormente in substrato aerato con i dovuti "riposi d'acqua" - non saprei che altro termine usare......fuppa!
_________________ ciaociao piera
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roby
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Inviato: 29 mag 2012, 17:39 |
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VIP |
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Iscritto il: 9 giu 2007, 15:00 Messaggi: 3740 Località: Napoli
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Piera vedo che concordiamo , il mio pensiero si riassume perfettamente nella tua prima frase. Quindi o le cose si fanno come bisogna farle, o sono solo tentativi ispirati ad una tecnica chiamata S/H, ma non si tratta della stessa tecnica. Quindi se ci si discosta molto in termini di materiali e prodotti che è necessario utilizzare in questa tecnica, non si può poi dire non funziona. Per fare un esempio, che penso chiarisca i mio pensiero, se per fare la sfagnoterapia invece di usare sfagno uso lo strofinaccio della cucina, non posso poi dire che non funziona e che lo strofinaccio si è ammuffito, in quanto avrei dovuto saperlo dall'inizio che mentre lo sfagno prima di fare la muffa (sempre che la faccia) passano mesi e forse anni, lo strofinaccio in un mese (se va bene) e bello e ammuffito. Ho reso l'idea?
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Giulio.f
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Inviato: 29 mag 2012, 17:53 |
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Site Admin |
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Iscritto il: 28 lug 2005, 12:19 Messaggi: 2795 Località: Grosseto
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roby ha scritto: Per fare un esempio, che penso chiarisca i mio pensiero, se per fare la sfagnoterapia invece di usare sfagno uso lo strofinaccio della cucina, non posso poi dire che non funziona e che lo strofinaccio si è ammuffito, in quanto avrei dovuto saperlo dall'inizio che mentre lo sfagno prima di fare la muffa (sempre che la faccia) passano mesi e forse anni, lo strofinaccio in un mese (se va bene) e bello e ammuffito. Ho reso l'idea? Beh, se nei vasi ci metto biscotti diventa difficile poi dire "coltivo in bark'. Ma l'idroponica, o la semi-idroponica, è una tecnica, non un materiale. Il tutto è trovare i materiali migliori per quella tecnica. L'esempio calzante sarebbe la coltivazione su zattera che, come tecnica, utilizzando alcuni materiali (corteccia di sughero, tronchetti di robinia, reti di plastica, supporti di coccio) funziona, utilizzandone altri (suole di scarpe, legno di sambuco, foglie di fico) invece no. Certo che una tecnica che funziona se e solo se si usa "il fertilizzante della marca X, il substrato della marca Y, l'acqua bidistillata, la temperatura che ho in cantina a mezzogiorno, l'umidità al 42% eccetera" ... mi pare un po' limitativa ... Ma questa è solo la mia opinione ... ovvero di uno che questa tecnica l'ha mandata a quel paese una quindicina d'anni fa
_________________
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roby
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Inviato: 29 mag 2012, 19:00 |
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VIP |
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Iscritto il: 9 giu 2007, 15:00 Messaggi: 3740 Località: Napoli
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non essere estremo , non mi riferisco a marche ben precise, ma a caratteristiche che materiali e prodotti devono avere. Con questo non voglio che pensiate che mi piaccia tantissimo questa tecnica, anzi concordo con Piera che la trovo molto noiosa. Ad ogni modo ribadisco il mio concetto quando si prova una cosa la si deve provare seguendo al meglio le indicazioni di chi la usa con successo, fatto ciò poi si possono fare tutte le varianti al tema che si vuole, ma almeno si riportino dati confrontabili e il più possibile omogenei, altrimenti continuiamo a ripetere gli errori fatti in passato con i vari si dice, per poi scoprire l'esatto opposto.
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piera
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Inviato: 29 mag 2012, 20:28 |
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VIP |
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Iscritto il: 21 ott 2005, 23:34 Messaggi: 10580 Località: Provincia di Bergamo - mt 550 slm - zona climatica 7b (USDA)
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Ciao, personalmente e di solito non mi arrendo mai!! Quindi qualsiasi rametto capitasse tra le mie mani finisce in acqua! che è la cosa più semplice e meno impegnativa rispetto a.... cerca il vaso, cerca i materiali per il substrato, componi il substrato, innaffia, cerca sacchetto per non far disidratare ulteriormente e che non trovo , cerca bottiglia di plastica che va tagliata la quale poi va inserita correttamente..... e chissà che i miei rametti prima o poi trovino/mi insegnino la retta via! anche se non mi preoccupo per niente ormai è un gioco che a volte insegna altro.... Tornando seria, credo che una coltivazione del genere sia limitante con i prodotti in commercio attualmente, molto limitante sul lungo periodo appunto per me. Se ci aggiungiamo la confusione incredibile che circola: per esempio come una semplice coltivazione con materiali inorganici venga scambiata per idrocoltura o S/H. Concordo che in rete si legge di tutto e l'incontrario di tutto; più passa il tempo più è difficile trovare le persone che la *raccontino giusta* ... pertanto si aggiunge confusione alla confusione........ Altre cose imparate da questa tecnica restano nella mia testa poichè non le so esprimere..... e visto che è una tecnica ed ha avuto seguito? sposto il topic nella sezione "Tech" - piera
_________________ ciaociao piera
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richy
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Inviato: 30 mag 2012, 11:33 |
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frequentatore |
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Iscritto il: 5 nov 2011, 13:48 Messaggi: 472 Località: Cantù (co)
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Cita: Concordo che in rete si legge di tutto e l'incontrario di tutto; più passa il tempo più è difficile trovare le persone che la *raccontino giusta* ... pertanto si aggiunge confusione alla confusione........ questo è vero anche per la tecnica della coltivazione "classica" (concedetemi il termine!) Cita: Ma l'idroponica, o la semi-idroponica, è una tecnica, non un materiale. Il tutto è trovare i materiali migliori per quella tecnica. Concordo e credo che Roby intendesse la stessa cosa...ho passato svariati mesi a ricercare il materiale "giusto" (diciamo quello più performante), ed in Italia è veramente complicato, ma non impossibile! Cita: Ad ogni modo ribadisco il mio concetto quando si prova una cosa la si deve provare seguendo al meglio le indicazioni di chi la usa con successo, fatto ciò poi si possono fare tutte le varianti al tema che si vuole, ma almeno si riportino dati confrontabili e il più possibile omogenei, altrimenti continuiamo a ripetere gli errori fatti in passato con i vari si dice, per poi scoprire l'esatto opposto. E' il mio caso... Premetto che ho "scelto" questa tecnica dopo aver letto di tutto e di più sull'argomento. Sono consapevole degli aspetti positivi e negativi che ne derivano, ma come la Piera, non mi arrendo mai, e continuerò ad applicarla. Riporterò la mia esperienza raccontando casi concreti, mettendo a disposizione di tutti le informazioni, senza criticare gli altri sistemi di coltivazione ma semplicemente per dare a chi fosse interessato, o semplicemente "curioso", dati oggettivi! Parto con il dire che uso la tecniche S/H con vasi tradizionali(trasparenti) e sottovasi su un'ottantina di piante... prevalentemente Phal botaniche. Appena possibile continuerò a scrivere! richy
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piera
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Inviato: 30 mag 2012, 13:44 |
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Iscritto il: 21 ott 2005, 23:34 Messaggi: 10580 Località: Provincia di Bergamo - mt 550 slm - zona climatica 7b (USDA)
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Ciao, bene Richy, visto che hai iniziato da pochi mesi - come da tuoi messaggi in altri topic - sei ancora in tempo ad aprire un topic tuo, scegliendo e presentandoci alcune piante e, da come scrivi, seguirò volentieri insieme a te il loro evolversi fin dall'inizio circa: mica vorrai mostrare 80 piante? Grazie!
_________________ ciaociao piera
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