saretta^^ ha scritto:
su ebay le ho trovate, però c'è un problema, vengono dalla malesia o dalla thailandia e volevo sapere se sono incluse nella lista delle piante protette (cites).
TUTTE le orchidee sono incluse negli allegati A e B del regolamento europeo che ratifica il cites.
E tutte richiedono permessi di esportazione/importazione da ogni paese del mondo ad esclusione di quelli della comunità europea.
Il permesso di importazione italiano viene rilasciato solo dopo aver presentato quello di esportazione dell'altro paese.
ALLEGATO A (tra parentesi la collocazione nelle appendici I o II della convenzione):
Aerangis ellisii (I)
Dendrobium cruentum (I)
Laelia jongheana (I)
Laelia lobata (I)
Paphiopedilum spp. (I)
Peristeria elata (I)
Phragmipedium spp. (I)
Renanthera imschootiana (I)
Cephalanthera cucullata (II)
Cypripedium calceolus (II)
Goodyera macrophylla (II)
Liparis loeselii (II)
Ophrys argolica (II)
Ophrys lunulata (II)
Orchis scopulorum (II)
Spiranthes aestivalis (II)
Allegato B:
Orchidaceae spp. (Ad eccezione delle specie inÂcluse nell’allegato A)
la dicitura spp. indica "tutte le specie appartenenti alla famiglia Orchidaceae"
per definizione, gli ibridi ricadono nella stessa categoria dei genitori.
Qui l'ultimo aggiornamento del Regolamento (CE) 338/1997 :
http://www.mincomes.it/cites/normativa/reg709_10.pdfQui l'ufficio del ministero per il commercio estero:
http://www.mincomes.it/cites/indice_cites.html'agenzia delle dogane:
http://www.agenziadogane.it/wps/wcm/con ... nvenzione/e la pagina della forestale:
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/p ... DPagina/41Considera che solo per la parte italiana dei permessi, c'è da spendere qualche decina di euro e qualche mese di tempo (sempre che sia possibile e attualmente non è affatto sicuro), più lo sdoganamento ... qualche altra decina di euro + una giornata da perdere agli uffici doganali perchè le poste non si occupano della parte fitosanitaria/forestale ... in alternativa ci si può affidare ad un broker per le pratiche (solo un 150-200€).
Poi aggiungi un 25% del valore dichiarato per i dazi doganali.
A questo aggiungi il costo delle piante, quello di spedizione e quello che ti fanno pagare per i permessi cites malesi o thai.
In più considera che le piante che arrivano dall'altra parte del mondo spesso hanno un'alta mortalità e/o lunghi periodi di ripresa (a volte anni).
A farsele inviare prive dei certificati di esportazione e importazione, il rischio è quello di vedersi comminare una sonora multa (credo che il minimo sindacale sia un paio di migliaia di euro), sempre che siano buoni e lascino perdere la denuncia penale. E ti assicuro che il rischio è reale e concreto.