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Messaggi senza risposta | Argomenti attivi
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Emiliano
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Inviato: 20 mag 2011, 23:28 |
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Iscritto il: 14 feb 2011, 20:23 Messaggi: 141 Località: Roma
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Certo che tel'ho chiesto io! mi spiacerebbe doverla buttare! Ok allora provero' a farla asciugare maggiormente e vediamo che accade. La foglia la rimuovo e sterilizzo la ferita. Speriamo bene. Grazie per il consiglio Piera!
Ciaooo
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cscarfo
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Inviato: 21 mag 2011, 20:21 |
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Iscritto il: 16 set 2010, 23:26 Messaggi: 80 Località: Roma
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Ciao! Io ho una Renanthera monachica da 10 mesi e pure io ho seri problemi di malattie fogliari. Quelle vecchie hanno macchie nere di 1 cm circa, presenti anche sullo stelo, ma la cosa più grave è che la foglia apicale, man mano che cresce si ammala e secca. Mi sembra di ricordare che un altro membro del forum ha avuto lo stesso problema. Credo che il genere Renanthera sia molto suscettibile a un fungo che purtroppo è difficile identificare. La mia Renanthera sta in mezzo ad altre piante che non si sono mai ammalate. Da quando ha emesso la prima foglia apicale malata non ho mai più bagnato le foglie, ma il fungo se ne frega bellamente. Ho trattato la pianta una volta a settimana con Penconazolo, un sistemico organico a largo spettro, che ha controllato un po' la malattia ma non a sufficienza. Adesso sto trattando con Mancozeb + Penconazolo e aspetto di vederne i risultati. Il Previcur è molto specifico per alcuni ficomiceti e non credo possa fare qualcosa, il Folicur controlla ascomiceti (soprattutto l'oidio), quindi mi suona strano che non abbia funzionato, perché penso che sia antracnosi. Spero che il buon vecchio Mancozeb, anche se non è sistemico, faccia il suo sporco lavoro. Altrimenti proverò con prodotti rameici.
Ciao
Carlo
_________________ Provando e riprovando - Motto dell'Accademia del Cimento - Firenze 1657
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cscarfo
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Inviato: 21 mag 2011, 22:20 |
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visitatore |
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Iscritto il: 16 set 2010, 23:26 Messaggi: 80 Località: Roma
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@piera Ciao, capisco e condivido la tua opinione, ma penso che ci troviamo in un caso particolare. L'ambiente d'origine delle Renanthera è molto umido e piovoso. Eppure le piante non si ammalano gravemente come nel mio caso. Il fatto che il fungo riesca a infettare la mia pianta senza la presenza di acqua libera sulle foglie e umidità media del 50-60% (adesso è più alta) mi fa pensare che si tratti di un fungo non presente nel suo ambiente d'origine, o che lì sia controllato da altri funghi, etc. e che quindi la pianta non attivi le sue difese contro di esso. Le piante che si trovano a 10 cm dalla Renanthera sono sanissime. La pianta sta benone, vorrebbe crescere ma appena emette una fogliolina di 1 cm questa viene attaccata. L'unica cosa che mi viene in mente è che potrebbe volere più luce, però non credo che sia questo. Mi è capitato qualche caso di malattie fogliari su altre specie, ma riducendo l'umidità , spruzzature, etc. si sono tutti risolti. Con la Renanthera non c'è verso. Prima di passare ai rameici, però, voglio provare l'Aliette e l'acqua ossigenata. E' una deformazione professionale, lo so, sono agronomo, e prima di frullare la pianta ci devo provare in tutti i modi.
@Emiliano
Mi viene in mente che hai usato il Previcur (aka Propamocarb) per disinfettare i tagli. Come ho scritto prima, dubito che il Propamocarb sia efficace contro questo fungo. Tieni inoltre presente che il Propamocarb agisce sul fungo inibendo la produzione di zoospore, che sono quelle più pericolose. In molte prove, in vitro e in vivo, e lo diceva anche la DuPont che ha scoperto il propamocarb, si è visto che non ha efficacia sul micelio e mi sembra che non uccide le zoospore (devo verificare, vado a memoria). Il propamocarb è il caso più classico di fungicida sistemico NON curativo, ma solo preventivo.
Ciao
Carlo
_________________ Provando e riprovando - Motto dell'Accademia del Cimento - Firenze 1657
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Pelagia noctiluca
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Inviato: 22 mag 2011, 9:46 |
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Iscritto il: 23 apr 2006, 8:56 Messaggi: 1972 Località: Messina
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La pianta è sicuramente indebolita, probabilmente perchè non si trova nel suo ambiente ideale. Ovvio che non si può paragonare la coltivazione in casa con la vita in ambiente naturale! La butto lì, Emiliano, non potrebbe essere un problema di temperature, visto che la pianta sta fuori da marzo e il clima quest'anno non è stato molto stabile? O è l'argilla bagnata che per capillarità bagna il vaso in coccio e non lascia asciugare il substrato? Sai in che condizioni è l'apparato radicale? se soffre per stress idrici si dovrebbe vedere. Può essere che i sali delle concimazioni si incrostino sul coccio e sulla terracotta che sta all'interno del vaso, dando problemi alle radici? (è solo una ipotesi, non so se attendibile). Tutte le ipotesi sono da vagliare, secondo me.
_________________ Deborah
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cristian
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Inviato: 22 mag 2011, 11:01 |
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Ho una domanda: perchè coltivate le Renanthera in vaso, di coccio o di plastica che sia, con substrato composto da bark e quant'altro??? In natura, secondo me, le radici di tutte le vandacee crescono SUL substrato e non vi affondano, magari sono ricoperte o appoggiano sui muschi. Per cui coltivare queste piante come si fa con una qualsiasi Phalaenopsis, non mi pare molto azzeccato, è vero che trattiene umidità , ma questa è decisamente troppa e non consente il ciclo bagnato e asciutto. L'umidità , quindi l'acqua, è il principale veiocolo delle infezioni fungine o batteriche. Trovo quindi, anche secondo la mia esperienza, molto più naturale e salubre la coltivazione a radice nuda, in cestello o su zattera, é più difficile da gestire, ma a parte qualche problema di disidratazione per altro risolvibile con + nebulizzazioni e bagnature, garantisce migliori risultati; poi si può usare il vaso di coccio, come fa roby, per preservare un po' di umidità dove ci sia un ambiente molto secco. Le macchie senz'altro sono dovute a qualche fungo perchè le foglie non possono marcire da sole. così a piacimento, perchè al massimo ingialliscono e seccano. Tutte le tacche e i marciumi sono sempre dovuti a infezioni.
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Emiliano
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Inviato: 22 mag 2011, 11:19 |
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Iscritto il: 14 feb 2011, 20:23 Messaggi: 141 Località: Roma
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@Pelagia E' chiaro che la maledetta situazione climatica non è stata delle migliori quest'anno. Ma non potendo fare altro le ho comunque dovute mettere fuori, per altro in un posto abbastanza protetto (per fortuna!!). Sicuramente qualche scossone per via del su e giu' delle temperature l'hanno subito. Non nego che potrebbe effettivamente essere stata una conseguenza. Chiaro che se voglio vedere delle fioriture, perlomeno nella maggior parte delle specie che ho devo assolutamente fare in modo che risentano di un'escursione termica tra giorno e notte. Avendo un terrazzo soleggiatissimo, abbastanza ampio e con pergolato, prima le coltivavo nei soliti cestelli appesi (ci siamo riempiti la testa di bozzi a furia di intrupparci!!!!), ma il vento era troppo, si disidratavano velocemente e stare appresso a tutte (ne sono una 50ina) era impossibile. Poi sono passato al coccio perforato, con grandi risultati: le piante sono cresciute velocemente e molto piu' rigogliose di prima, hanno fiorito (addirittura alcune due steli, l'angraecum 4 piu' un keiki) e soprattutto non dovevo stare li con le bacinelle tutti i giorni!!!! L'argilla espansa bagnata è proprio per evitare che le piante si trovino in condizioni di stress idrico...come hai detto appunto, il coccio assorbe l'umidita' e assicura alla pianta l'acqua di cui ha bisogno. Ovvio che se il tempo continua ad essere cosi com'è il mio sistema non funziona!!!!! Per quanto riguarda le concimazioni..io concimo tutte le volte che irrigo..con una nullita' di concime ogni volta..e due volte al mese lavo tutte le piante sotto un getto di acqua tiepida per un bel po'. Continuo il vaglio.....grazie per le informazioni sempre preziose!
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Emiliano
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Inviato: 22 mag 2011, 11:24 |
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Iscritto il: 14 feb 2011, 20:23 Messaggi: 141 Località: Roma
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@Cristian Se avessi avuto una serra tutti questi maledetti problemi non ci sarebbero stati...ma siccome non cell'ho...mi attacco e cerco di fare quello che posso, nel tempo che ho (ahime' passerei volentieri le mie giornate tra piante, musica e altre amenita'...ma tocca' lavorare!!!!) trovando quindi utile il compromesso..di coccio. Ciao e grazie
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