E' una cosa semplice da fare, ma fossi in te non lo farei per svariate ragioni. Spero di non essere troppo farraginoso oltre che a non infrangere qualche regola linkandoti questo sito qua sotto, comunque leggiti questo articolo linkato, è perfetto in tutto quello che dice, un vero guru dei fertilizzanti.
http://www.orchid.it/articoli/fertilizzanti2.htm
Spero che non sia troppo complicato per te, ma dice cose molto importanti e che quasi nessuno sa.
Spiega anche come creare concimi casalinghi.
Alcuni suggerimenti: nei concimi cosiddetti composti, normalmente è presente urea, che non è adatta ai nostri substrati carenti di ureasi, trattasi di enzimi disponibili all'interno dei batteri nitrificanti che vivono nel terreno comune, non sulle corteccie, quindi l'urea non viene assorbita che per le piante direttamente è tossica e col tempo verrà dilavata via con le innaffiature. Quindi viene perso azoto del 33% ma anche molto di più dipende da quanta urea hai nei concimi spartita tra nitrato ed ammoniaca. L'anidride fosforica è un composto che ha solo il 29% di fosforo (P4O10 fai 10:4 fa un rapporto di 1 di fosforo a 2,5 di ossigeno). Quindi se per ipotesi abbiamo 20-20-20, in realtà è completamente sbilanciato
7-5,8-16.6.
Non ti consiglio di aggiungere altro potassio (oltre che a fidarti di quei pennivendoli del mercato agrario) perchè nei cosiddetti concimi bilanciati in realtà la dose è già piuccheraddoppiata. Poi considera che il fosforo è più importante, oltre a favorire la fioritura, serve per produrre glucosio alle piante (sintetizzato dall'AT
P durante la fotosintesi) è contenuto negli aminoacidi, nel dna, è come il diesel dei mitocondri, è contenuto nelle sostanze di riserva. Il potassio ha un ruolo molto più modesto, serve solo a garantire l'osmosi, il turgore e la permeabilità delle membrane cellulari, (mai sentito parlare della pompa sodio-potassio di noi esseri umani?).
Io userei i seguenti miscugli: la forma nitrica dell'azoto è l'unica assorbita direttamente dalle radici, quindi usa il nitrato di potassio o di calcio se vuoi evitare un possibile eccesso di potassio nella tua formulazione o per integrare il calcio. Per il fosforo ti conviene usare anidride fosforica che è l'unico composto fosforico immediatamente assorbibile dalle piante; altri composti complessi andrebbero persi senza avere il tempo in settimane che i batteri li scompongano (senza terra comune), come i fosfati di calcio della farina di ossa, altri ancora sono insolubili e fanno la fine della perlite o della calce spenta, come componenti per il substrato. Per il ferro di conviene usare quello chelato con EDDHA stabile ad intervalli di Ph ampi (4-9 per l'EDDHA mentre il ferro EDTA è stabile solo fino a 6,5) così da fornire un perfetto assorbimento, che altrimenti scemerebbe a Ph>7. Di solito si indica come ph migliore quello acido (5,5 6,5), per colpa del ferro che è normalmente quasi insolubile a Ph >7 (ma anche del fosforo), ma con quello EDDHA puoi tranquillamente mantenere il Ph della solizione fertilizzante a 7 ed aumentare le dosi del fosforo., considerando la solubilità del ferro nel grafico sottostante.
Per i microelementi, io uso anche: Il solfato di magnesio, che è altamente solubile (1 molecola di magnesio 4 di zolfo)
L'ammonio molibdato (molibdeno), il permanganato di potassio (manganese), l'ossido di zinco, di rame e di nickel, chelati con un acidi organici. per il cloro ed il sodio fa tutto l'acqua di rubinetto.
Un consiglio, non mescolare il fosforo ai concimi del magnesio, calcio o ferro che formerebbe dei precipitati insolubili a meno che non siano già chelati, e quindi a patto che siano strappati da questi ultimi.
I minerali del fosforo sono solubili solo in soluzioni acide o in condizioni altamente riducenti. Lo zolfo aumenta la loro disponibilità .
ciao