Ciao Cucciola
in natura normalmente le orchidee gradiscono buona umidità e ventilazione ambientale...
quando le coltiviamo noi invece, il più delle volte sono costrette (se non in zattera) in vasetti di plastica opportunamente forati, ma tutto ciò non basta a garantire l'areazione dell'apparato radicale, che spesso a contatto con un sub-strato non adatto rimane troppo bagnato dopo le irrigazioni (soprattutto all'interno del vaso) e irrimediabilmente marcisce...
in sfagno terapia la pianta piano piano si riprenderà poiché il micro ambiente é favorevole alla riemissione di nuove radichette:
in buona sostanza si posiziona ciò che rimane della pianta in un contenitore trasparente (meglio se di vetro), disponi sul fondo dello sfagno inumidito, e fai in modo, con dei bastoncini, che la pianta non tocchi le pareti del contenitore, che dovrai sigillare con un sacchetto trasparente con degli elastici. Fissa saldamente il sacchetto sul bordo, e con una cannuccia soffia aria nella "mini serretta fai da te" . Una volta teso il sacchetto controlla che la pianta non tocchi neanche il sacchetto, pena marciume per ristagno d'acqua, poi sfila velocemente la cannuccia, cosicché la piantina rimanga nella sua "serra casalinga". Sistema il tutto in posizione luminosa e a temperatura casalinga, ma non in sole diretto, altrimenti si rischia di lessare la pianta e attendi...
di volta in volta controlla che non manchi umidità nella "serretta" e se tutto va a buon fine già a primavera si dovrebbero vedere i primo bozzi radicali....
ciao!!!!