A scanso di equivoci, il problema è che l'umidità relativa (quel numero che segnano gli igrometri), è la percentuale di acqua disciolta nell'aria rispetto a quanta potrebbe esserne disciolta a quella stessa temperatura. Più aumenta la temperatura, maggiore è la quantità d'acqua che ci si può sciogliere per arrivare alla saturazione.
facendo un esempio: 15 grammi di acqua in un metro cubo d'aria segnano 100% di umidità a 20°, 55% di umidità a 30°, 30% di umidità a 40°.
Il fatto è che l'acqua nell'aria, evaporando, si scioglie e si diffonde e non puoi tenerla ancorata ai dintorni di una foglia. Spruzzando l'acqua sulle foglie, bene che vada si aumenta (di poco) l'umidità relativa (nei dintorni della foglia stessa) per un periodo di tempo limitato, ovvero fino a che non è evaporata tutta.
E' più o meno la stessa cosa che mettere una goccia di vino in un bicchiere di acqua ferma. Per un pochino riesce a colorare una zona piccola, ma poi si diffonde velocemente ed uniformente nel bicchiere.
Per farla breve devi aumentare l'umidità di tutta la stanza e per farlo è più facile lavando il pavimento che spruzzando le foglie di una phalaenopsis.
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