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Orchidando.forum

Il forum delle Orchidee
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MessaggioInviato: 22 dic 2008, 15:19 
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Iscritto il: 16 ago 2005, 15:34
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Località: Roma
IN questo post mettete come risposta tutto quello che avete di "raro" nelle vostre collezioni.


Buon divertimento

Laser

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MessaggioInviato: 6 gen 2009, 21:01 
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Iscritto il: 29 ott 2008, 23:01
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Località: trieste
.........le orchidee di cui cerco notizie non credo che siano rare ma comunque difficili da reperire consigli di coltivazione e sono eria albidotomentosa e brassocattleya binosa wabsh vailey......aspetto vs nuove.......!


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MessaggioInviato: 7 gen 2009, 0:55 
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Iscritto il: 5 feb 2006, 13:30
Messaggi: 886
Località: sardegna, cagliari
io ho la Paraphalaenopsis labukensis e la Cattleya dowiana aurea comprate da Nardotto..da quanto ne so non ono comunissime, ma nemmeno troppo rare -voi che dite?-

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MessaggioInviato: 7 gen 2009, 12:45 
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Iscritto il: 16 ago 2005, 15:34
Messaggi: 2745
Località: Roma
Dico ................. che se vuoi puoi anche cominciare a fare le loro schede :wink:

Ciao
Luciano

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MessaggioInviato: 7 gen 2009, 17:51 
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Iscritto il: 5 feb 2006, 13:30
Messaggi: 886
Località: sardegna, cagliari
le ho tutte in camera da letto! e le faccio campare così come posso...senza controllare ne temperatura ne valori di umidità: la mia regola è: 'o ti adatti o schiatti' ecco perchè ho generi cmq molto 'rustici'..
comunque della Paraphal anni fa realizzai una scheda (ma che analizzava tutto il genere e non solo la specie da me posseduta) per il sito del nostro amico Naga (lo ricordate eheh?) appena posso gli chiedo il permesso di poterla pubblicare anche qua se è ben accetta. Della dowiana ammetto di non volermi prendere una responsabilità così grande...alla fine è solo da 3 anni che ho cattleye e non ho avuto ancora così grandi soddisfazioni, magari potrei dare una traccia per principianti di come l ho tenuta fino ad ora...

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MessaggioInviato: 8 gen 2009, 22:17 
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Iscritto il: 28 gen 2008, 18:24
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Località: BRA-GBR
io ho la L. xanthina la mia punta di diamante!!! dovrebbe essere estinata in natura no?
e per trovarla non e stato facilissimo..
dovrebbe fiorire fra 1 mese o 2 incrociando le dita


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 Oggetto del messaggio: Rhynchostylis Siam X Gigantea red
MessaggioInviato: 20 gen 2009, 16:43 
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Iscritto il: 31 ago 2008, 15:09
Messaggi: 4
Località: treviso
ho appena acquistato la Rhynchostylis Siam X Gigantea red con dei fiori stupendi e mi hanno detto che vive più o meno come una vanda cerulea..qualcuno ha suggerimenti?[/code]


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MessaggioInviato: 21 gen 2009, 23:46 
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Iscritto il: 5 feb 2006, 13:30
Messaggi: 886
Località: sardegna, cagliari
è in fiore? foto foto foto foto, il popolo acclama ahahahahha

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MessaggioInviato: 6 feb 2009, 20:49 
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Iscritto il: 19 nov 2005, 17:23
Messaggi: 1619
Località: Brindisi
copio qui la scheda che Michele gentilmente fece per il mio progetto fallito :lol:
sperando possa esservi utile

Cita:
Il genere Paraphalaenopsis comprende quattro specie:



• Paraphalaenopsis denevei 5-10 fiori foglie fino 70cm

• Paraphalaenopsis labukensis 5-15 fiori, foglie fino ai 2 m

• Paraphalaenopsis laycockii 2-15 fiori da 7.5cm, foglie da 15cm a circa 1m

• Paraphalaenopsis serpentilingua 7fiori da 2.5cm, foglie fino ai 50cm





Queste specie la cui coltivazione è comunque molto limitata corrono un serio rischio di estinzione a causa della distruzione del loro bellissimo habitat.



Descrizione:

Come struttura generale ricordano molto le cugine famose: le phalaenopsis. E' imperativo sottolineare che non fino a troppo tempo fa queste bellissime specie erano classificate appartenenti al genere "phalaenopsis". La pianta è dotata di un fusto molto corto su cui sono inserite in maniera diretta le foglie disposte su due file. Queste sono particolarmente interessanti: a differenza delle phalaenopsis non sono costituite da due pagine, ma bensì sono definite teretriformi, cioè una forma praticamente cilindrica. In generale hanno dimensioni molto elevate e le foglie possono arrivare ad avere dimensioni anche fino ai tre metri, però possiamo dire che questa loro grandezza è controbilanciata da una crescita lenta e comunque è particolarmente difficile trovare in commercio individui con foglie superiori agli 80cm.

I fiori hanno una struttura simile a quella del genere phalaenopsis, e sono sempre profumati in maniera gradevole e più o meno intensa. Essi sono sorretti da uno stelo la cui lunghezza mai supera la quella delle foglie, cosa sovente nelle phalaenopsis (soprattutto negli ibridi).

Come nelle phalaenopsis è difficile stabilire nella pianta la linea del colletto: alcune radici aeree possono originarsi anche alla base della guaina delle foglie più vicine al substrato. Sottolineo che queste piante sono epifite ossia dipendono dalle scarse risorse di nutrienti minerali che estraggono da fenditure e tasche di humus presenti sui rami umidi superiori della volta della foresta. Le radici hanno due funzioni: assorbire le sostanze nutritive dal substrato e ancorare la pianta allo stesso substrato. Le paraphalaenopsis, come del resto le phalaenopsis , vivono nelle foreste pluviali tropicali motivo per il quali (a causa dell' alta umidità) alcune radici vagano nell' aria alla ricerca di umidità e delle sostanze in essa contenute e quindi molte radici fuoriescono dal substrato.



Come tenerle in casa:
Come per tutti i vegetali tenuti nelle mura domestiche, bisogna provvedere a fornirgli temperature, luce, umidità, acqua, e concimi adatti.

Per quanto concerne le temperature quelle ideali siano intorno ai 20-25°C con delle minime intorno ai 15°C; le piante adulte, generalmente più resistenti, si adattano a sopportare alcune variazioni.

Le Paraphalaenopsis sono piante che in natura raramente sono esposte alla luce solare diretta, per cui in casa bisogna rispettare questa loro abitudine: la luce deve essere sempre filtrata. La sistemazione ideale sarebbe vicino ad una finestra esposta ad ovest o sud, le esposizioni ad est possono, a seconda del clima, diventare troppo calde. Una esposizione alla luce diretta brucerebbe le foglie, al contrario se troppo lieve renderebbe la pianta debole, con foglie "molli" e incapace di fiorire.

Questo genere proviene, come gran parte delle orchidee in commercio, da località tropicali con un tasso di umidità medio-alto, ma un valore in cui sono molto spesso coltivate con successo è intorno al 70-75%. In casa, sono presenti locali dove comunque l'umidità è sempre più elevata: il bagno e la cucina; nonostante tutto si adattano benissimo un pò a tutti gli ambienti. Nel caso l'umidità sia notevolmente bassa (anche a causa dell'uso di tecnologie per la termoregolazione, quali condizionatori), dovremmo ricorrere a dei semplici trucchi per mantenerla ad un certo valore.

Come per tutti gli esseri viventi è necessario, per la loro sopravvivenza, un adeguato approvvigionamento di acqua. .

Diciamo che esistono differenti metodi per innaffiare le Paraphalaenopsis. Alcuni le immergono nell'acqua per qualche minuto e poi lasciano sgocciolare dal vaso l'acqua in eccesso; altri semplicemente le innaffiano con una quantità d'acqua pari ad un tazzina e aspettano che l'acqua in abbondanza defluisca nel sottovaso per poi eliminarla. In questo caso le operazioni di annaffiatura vengono effettuate 1 o 2 volte alla settimana. Assolutamente da evitare è il ristagno di acqua nel sottovaso che causa marciume radicale, la perdita delle radici e la diffusione di muffe e batteri. Innaffiare quando il bark (il particolare composto in cui vengono coltivate) è secco; se si è indecisi è meglio aspettare il giorno successivo.

Per quanto riguarda le concimazioni possiamo dire che in commercio esistono specifici concimi per orchidee ad un prezzo accessibilissimo. La nostra scelta ricadrà su quelli sulla cui indicazione è indicato "20-20-20". Anche per le concimazioni, si sentono differenti pareri, non esiste una regola fissa. C'è chi ha soddisfazioni con rare fertilizzazioni, c'è chi nonostante tutto, non riesce a farle fiorire. Anche qui, tentando di generalizzare, diciamo che le fertilizzazioni possono essere effettuate circa una volta al mese con il fertilizzante diluito in una quantità di acqua doppia rispetto a quella indicata sulla confezione.

Un discorso a parte viene fatto per i vasi. Le Paraphalaenopsis, che in natura si trovano sovente tra i grossi nodi di grandi alberi, sono assolutamente adattate a crescere in vasi leggermente sottodimensionati anche poiché hanno numerose radici aeree che ricavano nutrimento dall'atmosfera. Generalmente un individuo può essere mantenuto nel vaso d'acquisto per un paio di anni; poi se ha sviluppato un apparato radicale notevolmente inappropriato alle dimensioni del recipiente allora sarà necessario il rinvaso. Questo lasso di tempo è anche quello medio della vita del bark, infatti i pezzi di legno, dopo circa 2 anni, incominciano inesorabilmente a degradare, nel caso in cui l'apparato radicale è appropriato alle dimensioni del vaso, ma il bark ha un aspetto malsano si passerà a cambiare esclusivamente il suddetto bark. Come materiali si consigliano vivamente i vasi in plastica, mentre quelli in terracotta vengono sconsigliati perché le radici hanno, su questo materiale, una presa più salda e al momento del rinvaso sarebbe impossibile pensare di estrarre la pianta senza ledere le radici. Un altro tipo di coltivazione è quella su zattera; questa metodologia non implica particolari difficoltà. Le piante mantenute così, hanno una notevole superficie radicale esposta all'evaporazione; per cui mantenere un tasso di umidità alto e costante diventa particolarmente impegnativo. Possiamo aggiungere che durante il rinvaso è bene dare anche una controllata alle radici e provvedere all' eliminazione di quelle naturalmente degradate.



Per quanto concerne le ibridazioni si può dire che tentare di ibridare le Paraphalaenopsis risulta essere un poco complesso e anche poco sperimentato; comunque è registrato solo un unico ibrido tra Paraphalaenopsis e Phalaenopsis, mentre le Paraphalaenopsis risultano essere più propense all' ibridazione con i generi Vanda, Arachnis, Renanthera, Aerides e anche Doritis.

scheda di Michele Lussu

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Nicola


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Quelle che ritengo le mie "punte di diamante" sono senza dubbio l'epidendrum polyanthogastrium, che per quanto ne so non si trova così spesso nei listini e che se non ricordo male è stata descritta come specie solo nel 1999. Pianta alquanto rognosetta ma da un mese a questa parte in netto miglioramento!
Poi menzionerei la mia collezioncina di brassavole (nodosa, digbyana, glauca,flagellaris, "David Sander" e presto in arrivo cuccullata, acaulis e perrinii).
Per ultime, ma non per importanza, le pleione con le quali ho iniziato lo scorso anno e che quest'inverno ho provveduto ad espandere per vedere se riesco a farle vivere, di questo genere ho: formosana, limprichtii, scopulorum, "vesuvius", maculata e praecox (della formosana sono già in fiore i bulbi dello scorso anno e tra poco arrivano anche quelli della limprichtii)
ciao ciao.

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Credo che la cosa più cara che posseggo sia un Paphiopedilum villosum annamense album.Comperato che era un seedling minuscolo,è con me da circa un anno,ma credo che per vederlo fiorito (e capire se davvero di lui si tratti) ci vorrà ancora qualche secolo.
Altra meraviglia (per me) è il Mexipedium xerophyticum.Per ora è solo una divisione,ma spero che si decida ad accestire un po' e regalarmi qualche fiore.


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Località: piacenza, pianura padana 60m slm
le mie "punte di diamante" soon le quattro specie botaniche che fanno parte della mia piccola collezione, non so quanto siano rare e sono:

C. speciosa
Aerangis misticidii
A. scottianum
Phal. violace

tutte tenute in casa a temperatura da appartamento con umidita tra i 70-80% in invernoe e un po piu bassa d'estate, la C. speciosa è da me da circa 2 anni ed ha gia fiorito, le altre due le ho da ottobre e penso che non siano ancora mature per la fioritura per cui dovor aspettare un po (non so i tempi)
la violacea e una pianta deflascata a fine ottobre, per ora la tengo insacchettata


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mah non so se si possono considerare rare però ho una paphiopedilium philippinense e una paphiopedilum rothschildianum che sono in cites ah e anche una dendobium tetragonum hayesanum


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Non saprei se sono rare..la phal bellina coerulea e la phal javanica!


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Località: Piacenza 60 m slm
salve..mi sono appena aggiudicato su e-bay n esemplare di Dendrobium tobanense. ambiente nord di sumatra , riposo invernale molto lieve o assente, data di scoperta 1993. ho consultaot orchidspecies e i lmio libro sui dendrobium. ma se qualcuno di voi ha gia avuto esperienza gradirei davvero avere vostri pareri


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