Si, non c'è molto da confondere, già solo a guardarlo si vede da lontano che non ha nulla a che fare con tutti gli altri parenti.
Le Cypripedioideae si dividono grossomodo in generi euro-asiatici e generi americani.
Per le euro-asiatiche abbiamo Cypripedium e Paphiopedilum
Per le americane abbiamo a loro volta:
America centro-settentrionale: Cypripedium e Mexipedium
America meridionale: Selenipedium e Phragmipedium
Di Cypripedium e Paphiopedilum si contano svariate decine di specie, distribuite in aree geografiche molto vaste.
Un pò meno per i Phragmipedium, presenti solo nei paesi a nord dell'America meridionale (Colombia, Ecuador, Perù, Brasile e dintorni).
Decisamente minore il numero di specie di Selenipedium (mi pare siano in tutto 3-4 specie), presenti in Colombia, Ecuador (mi pare anche nella parte nord-occidentale del Brasile) e forse se non ricordo male una specie in Messico.
E per finire in ordine numerico c'è il Mexipedium, unica specie presente in aree limitate del Messico, quindi molto, molto rara.
In quanto alla coltivazione possiamo giocare a fare una scaletta anche qui:
Primo posto assoluto ai Paphiopedilum, seguiti a ruota dai Phragmipedium (anche se sono molto sensibili ad alcuni parametri come ad esempio la qualità dell'acqua, ma tolto questo crescono anche meglio dei cugini asiatici).
Secondo posto per il nostro caro Mexipedium, del quale non conosco le esigenze in coltivazione ma mi pare che non desti eccessive preoccupazioni.
I Cypripedium per via della loro esigenza di freddo e di substrati particolari che in vaso non sono facili da gestire per i principianti si rendono già difficili a molti coltivatori, in alcuni casi praticamente impossibili da coltivare a causa del caldo estivo.
Ultimo posto alle bestie nere: i Selenipedium, che potrei azzardare a paragonare alle nostre orchidee spontanee in quanto i legami biologici col terreno li rendono delicatissimi in coltivazione. Tant'è vero che ad oggi le notizie di successi in coltivazione sono rarissimi e secondo me anche da dimostrare. Peccato perchè vi assicuro che sono delle piante di una bellezza straordinaria, ma forse nel giudicarle mi lascio influenzare dalla loro rarità e difficoltà di coltivazione. Le ho viste in Ecuador con grande emozione e per mia fortuna erano fiorite.
Magari vi posto qualche foto domani.
Spero di non aver fatto errori o dimenticanze...
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Francesco
