Ok... con un bel po' di ritardo (colpevole: le foto le ho caricate da giorni) ecco alcune immagini della seconda parte della prima giornata del tour alla Chapada Diamantina.
Silvio, peccato che tu non abbia potuto girare almeno un po', i luoghi sono davvero splendidi (anche stando vicino a Lençois), se uno è appassionato di piante e natura meritano davvero un soggiorno!
Raimondo, oltre a Paolo e me c'erano Daniele Doro (segretario del GIROS e gran camminatore -è stato soprannominato dalla guida "cabrito" per l'agilità con cui si muoveva) ed un amico brasiliano di Paolo, Val.
Bene... superato il morro de Pai Inacio ci siamo inoltrati per una ventina di chilometri nella caatinga, in quel periodo insolitamente verdeggiante a causa del protrarsi inusuale della stagione delle piogge (oltre 2 mesi più del solito) e ricca di specie interessanti per l'adattamento a condizioni di lunga siccità , per raggiungere una grotta davvero interessante per le formazioni che abbiamo potuto ammirare: qui sotto uno scorcio di stalattiti pendenti nella grotta di Lapa Doce
Usciti dalla grotta, nelle vicinanze di una delle poche case lì intorno abbiamo visto una bella cactacea primordiale,
Pereskia grandiflora (non endemica), utilizzata come siepe di recinzione
Purtroppo le specie originarie della zona, meno appariscenti, non abbiamo avuto il tempo di cercarle...
Lasciata Lapa Doce ci siamo spostati di una dozzina di chilometri verso un'altra grotta nella caatinga, questa però inondata ma percorribile a nuoto (nell'oscurità ) per circa 200 metri (cosa che, naturalmente, abbiamo fatto).
Non ho immagini del luogo, ma se volete vedere eccovi il risultato della ricerca per immagini fatta con google:
http://images.google.it/images?hl=it&so ... a=N&tab=wi
Il posto è bellissimo ma, se si sta all'ombra, serve assolutamente un repellente contro le zanzare: mai viste di così aggressive (e dolorose)!
Lasciata Pratinha, sulla strada di ritorno abbiamo fatto l'ultma tappa della giornata, per vedere il tramonto dalla vetta del Pai Inacio, un classico dei tour della parte nord della Chapada.
Il morro, in una ripresa classica (fatta la mattina all'andata)
non fate troppo caso all'orobrioso traliccio per telecomunicazioni montato, è un pugno in un occhio, ma lì l'hanno messo...
La salita al morro, dal lato opposto a quello ripreso, è molto più semplice di quel che possa apparire dalla foto e, tra l'altro, relativamente breve (15-20 minuti circa) e non molto faticosa.
Appena iniziata, ecco subito il fiore di una
Passiflora cincinnata, davvero molto bello (la foto forse non rende appieno)
poi, a 2/3 della salita, ecco una prima foto di quel che abbiamo visto
e, subito dopo, il primo gruppo di
Cattleya elongata
spuntare da una
Vellozia e con sullo sfondo un arbusto tipico del campo rupestre,
Clusia burle-marxii
ed un tappeto di
Pleurothallis ochreata
(scusate la foto pessima, ma in quel punto la luce era già diventata scarsa).
Di
Cattleya elogata molti anni fa avevo letto una cosa interessante, cioè che è una pianta che può emettere keiki dagli pseudobulbi più vecchi (amomalo per una cattleya...); questa cosa, ignota a molti, non è neppure rappresentata spesso in immagini... ma il vostro fedele cronista le ha trovate e fotografate per voi
un'altra immagine
Gli pseudobulbi poi, seccandosi, cadono a terra ed i keiki cosi possono radicare ed iniziare la loro vita autonoma...
Altre belle piante abbiamo visto: orchidee (Pleurothallis prolifera e sp., Octomeria sp.), bromelie varie e tanto altro, am non ho fatto le foto 8io, i miei amici si)...
Con un'immagine del Parco Nazionale (circa al centro della foto il Morrao)
ed una del tramonto sulla cima del Pai Inacio
si conclude il racconto del primo giorno alla Chapada.
Per gli altri abbiate pazienza... prima o poi arriveranno, comunque tenete conto che questo è solo l'antipasto!